Giovedì 26 Dicembre 2024

I 60 orologi antichi della collezione Del Vecchio

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Oltre 60 orologi antichi, conservati e studiati da Gian Carlo Del Vecchio (1918-2016), che è stato tra i massimi collezionisti al mondo, realizzati fra il XV e l'inizio del XIX secolo, sono protagonisti della mostra 'Ore italiane', inaugurata al Museo Galileo di Firenze.    
Sono pezzi pregiati frutto di una selezione della raccolta che rimarranno esposti fino al 15 ottobre. La mostra è stata curata da Antonio Lenner, presidente di Hora, l'associazione dei cultori di orologeria antica, e da Giorgio Strano, responsabile delle collezioni del Museo Galileo.    
Esposti primi orologi per le comunità religiose, i cosiddetti 'svegliatori monastici' degli inizi del XV secolo, i primi orologi meccanici usati in conventi tarati per l'orario della sveglia per la preghiera, fino ai complessi meccanismi degli orologi astronomici. La mostra include anche strumenti per conoscere l'ora ideati prima della diffusione dell'orologio meccanico e alcuni utensili adoperati dai maestri orologiai per realizzare i loro capolavori. Sono oggetti di raffinata fattura, con intarsi in pietre dure e avorio, o impreziositi dal lavoro degli ebanisti, com'è il caso di due orologi notturni menzionati tra i beni registrati in Palazzo Pitti alla morte di Ferdinando Maria de' Medici nel 1713. Tra gli altri, la 'Pendola da tavola' del 1670, la cui funzione, oltre al tempo, era anche decorativa e i primi orologi da tasca tra cui uno del 1690 in argento ricoperta in pelle di pesce.    
"Gli orologi storici esposti - commentano i curatori della mostra - da un lato testimoniano l'ossessione umana di misurare e controllare il tempo nell'effimero tentativo di dominarlo. Un desiderio talora stigmatizzato dalle decorazioni presenti sulle casse e sui quadranti degli orologi. Dall'altro lato, alcuni esemplari raccontano storie loro proprie, che si affiancano a quella generale del progresso tecnologico".    
Ne sono un esempio gli orologi notturni dei fratelli Campani, ideati nel cuore della Roma barocca costruiti, spiegano, "per esaudire il desiderio papale di sapere l'ora senza dover ogni volta accendere una candela e, soprattutto, senza fastidiosi ticchettii che disturbino il sonno". La mostra è affiancata da due laboratori didattici appositamente concepiti, che saranno tenuti da esperti di orologeria e misura del tempo.

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