E' tornata ancora una volta al Festival di Cannes Liv Ullmann, per accompagnare il documentario-monumento A Road Less Travelled che Dheeraj Akolkar le ha dedicato per la tv norvegese e di cui qui si vede la versione per le sale nella sezione Cannes Classics, mentre in tv sarà diviso in tre parti con durata adeguata.
"Questa è da tantissimo tempo casa mia - ha esordito la grande attrice - e quindi considero un gran regalo che adesso si mostri qui uno spaccato davvero sincero e completo della mia vita e del mio lavoro".
Il film mantiene questa promessa anche perché Liv e Dheeraj sono complici di lunga data e quindi la sincerità è la chiave che hanno scelto assemblando materiali di repertorio, spezzoni di film, interviste e momenti emozionanti come la cerimonia dell'Oscar alla carriera che l'attrice ha ricevuto nel 2021.
La struttura del racconto è lineare e divisa in tre parti: la prima si concentra sul lavoro d'attrice, il lunghissimo sodalizio artistico e sentimentale con Ingmar Bergman; la seconda fa perno sulla persona, così come la stessa Ullmann si è raccontata in due libri (di cui legge qualche stralcio) "Changing" e "Choises"; la terza si concentra sulle sue attività umanitarie e sull'impegno come ambasciatrice dell'Unesco.
"Sono nata a Tokyo - dice Liv che ha oggi 84 anni magnificamente portati - dopo la guerra ho scoperto il paese dei miei avi, la Norvegia, ma per decenni tutti hanno pensato fossi svedese a causa di Ingmar. Non nascondo che questo lavoro mi riporta definitivamente a casa".
Elegante, spiritosa, passionale, la grande attrice scandinava va anche oggi fiera del suo lavoro come autrice e produttrice e qui rivela, a tratti, il carattere volitivo e determinato che le ha permesso di attraversare crisi e momenti dolorosi senza perdere il sorriso. "Ingmar diceva - commenta a voce bassa parlando del grande regista Ingmar Bergman di cui è stata la musa - che eravamo due esseri dolorosamente avvinti. Non aveva torto. Ma io poi ho vissuto in pieno il resto della vita".