(ANSA) - NEW YORK, 19 MAG - Sessant'anni dopo il leggendario The Sound of Silence, Paul Simon è tornato in studio di registrazione per un album segnalibro della sua lunga carriera musicale: Seven Psalms, un brano musicale in sette movimenti, guarda al passato della vita e al futuro della morte nell'assenza delle certezze offerte dalla fede. "Potrebbe essere un testamento", ha commentato il critico del New York Times che lo ha paragonato a Blackstar di David Bowie e You Want it Darker di Leonard Cohen. Simon, che due anni fa ha venduto alla Sony il suo catalogo musicale, ha 81 anni: Seven Psalms è il suo primo brano originale dall'album Stranger to Stranger che nel 2016 aveva debuttato al terzo posto della classifica Billboard 200 facendo concorrenza a Beyoncé e Drake. Quell'anno sembrava proprio che per Paul fosse arrivato il momento del silenzio: "Lo show business non mi interessa più", aveva confidato al New York Times l'autore di oltre 400 canzoni che hanno fatto la storia della musica, molte con l'altra metà del duo, Art Garfunckel: "Sto arrivando alla fine".
Non era vero, e Seven Psalms lo dimostra. L'idea iniziale è arrivata a Paul tre anni fa in sogno e lui l'ha poi arricchita svegliandosi a comporre ogni notte prima dell'alba. "I have been thinking about migration", sto pensando alla grande migrazione, canta all'inizio della primo spezzone intitolato The Lord, ed è presto chiaro che la migrazione è quella dalla vita alla morte a cui l'autore di brani iconici come Mrs. Robinson che fece da colonna sonora al Laureato o il melanconico Bridges over Troubled Water, o ancora America e Diamond on the soles of her shoes dell'album Graceland, pensa sempre più spesso.
Destinato a essere ascoltato come un'unica traccia, Seven Psalms è uscito su vinile, cd e su tutte le piattaforme digitali il 19 maggio con una copertina derivata da Two Owls del paesaggista della Hudson River School, Thomas Moran. (ANSA).
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