I gioielli messi all'asta da una filantropa austriaca a Ginevra hanno stabilito un record di incassi di 202 milioni di dollari nonostante le associazioni del marito della donna col regime nazista. Il totale della vendita ha superato il precedente primato di 116 milioni di dollari stabilito nel 2011, quando furono dispersi i monili appartenuti all'attrice Liz Taylor.
Le aste della collezione di Heidi Horten sono cominciate mercoledì scorso e si sono concluse il 15 maggio con una coda a novembre. La Horten è morta l'anno scorso lasciando una fortuna stimata da Forbes a 2,9 miliardi.
Sospetti sull'origine macchiata da nazismo della collezione circolavano da tempo ed erano state confermate nel gennaio 2002 da un rapporto commissionato dalla stessa Heidi Horten Foundation secondo cui il marito di Heidi, Helmut Horten, era stato membro del partito nazista e aveva costruito la sua fortuna acquistano a prezzi stracciati società di ebrei perseguitati e costretti a vendere con la forza. Organizzazioni ebraiche avevano contestato la vendita e chiesto a Christie's di sospenderla, ma la casa d'aste aveva replicato che gli obiettivi filantropici della Fondazione Horten venivano al di sopra dei dubbi sull'origine delle gemme. Christie's si era anche impegnata a dedicare parte della sua parte di guadagni a iniziative per la ricerca sull'Olocausto. (ANSA).
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