Superare steccati, far circolare le idee. Si apre con l'impulso ad andare oltre i "recinti ideologici" il Salone del Libro 2023, inaugurato dal presidente del Senato Ignazio La Russa e dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, nell'edizione dedicata a Lewis Carroll attraverso lo specchio, con oltre 1600 eventi, Paese Ospite d'onore l'Albania e la Regione Sardegna. L'ultimo di Nicola Lagioia, dopo sette anni di direzione che hanno visto la manifestazione crescere di anno in anno fino ad arrivare ad alzarsi sul tetto del Lingotto con l'utilizzo della pista 500 dove si collaudavano le auto della Fiat. Lagioia è stato applaudito da tutti e invitato dal ministro Sangiuliano a incontrarsi "per pensare ad altri progetti". "Capitano coraggioso" lo ha definito il presidente del Circolo del Libro di Torino, Giulio Biino. Delle polemiche che erano sorte sul rinnovo della direzione del Salone, il ministro ha precisato: "Non facciamo parte della governance del Salone del Libro.
Se un domani si farà una nuova governance ce ne faremo carico". "Questo Salone deve e può ospitare ogni diversità, ogni possibilità di contaminazione, ogni motivo di incontro perché è solo dall'incontro, dalla contaminazione, solo dall'assenza di steccati che nasce una maggiore credibilità del nostro lavoro, della cultura e anche della pace" ha detto il presidente La Russa che ha messo in luce come il problema serio da porsi sia "come invertire la tendenza alla non lettura dei giovani" e ha chiesto al ministro Sangiuliano "che è una forza della natura, di studiare iniziative". "La presenza della seconda carica dello Stato qui sta a significare l'attenzione al mondo della cultura e del libro e alla centralità che, con un duro lavoro, il Salone del Libro si è conquistato in questi anni nel panorama internazionale" ha precisato il ministro. "Il valore della circolazione delle idee non ha steccati" ha poi affermato citando Piero Gobetti: "uno straordinario intellettuale. A casa di Gobetti, quando stava per morire chi portava le medicine? Prezzolini. Il ministro ha anche annunciato: "stiamo lavorando a una legge sul libro con due strumenti qualificanti: equo canone sulle librerie. Vogliamo vincolare comuni e enti pubblici ad affittare a prezzo calmierato locali storici per evitare lo spopolamento. La seconda cosa vorremo finanziare giovani under 35 che vogliono aprire delle librerie".
E della Fiera del Libro di Francoforte che vedrà l'Italia Paese Ospite d'Onore, di cui ha parlato con il direttore della Buchmesse Juergen Boos, ha sottolineato in un tweet è "una grande opportunità per l'editoria e la cultura e un onore per l'Italia". Pioggia di riconoscimenti a Nicola Lagioia che ci ha tenuto a dire: "questa è la mia ultima edizione da direttore, non da operatore culturale. È stato un grande percorso umano, ma la cosa più importante è che in questi sette anni il Salone ha dato risultati sempre migliori rispetto all'anno precedente. Sono aumentati gli espositori, i metri quadri, il pubblico. Sono felice. È un motivo di orgoglio lasciare una istituzione più forte di come la avevi trovata". Dal Salone del Libro un "abbraccio all'Emilia Romagna", così provata dalla tragedia ambientale in corso dal presidente dell'Associazione città del libro, Silvio Viale, dal presidente del Circolo del Libro di Torino, Giulio Biino dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo, che sono intervenuti all'inaugurazione. Nel lungo giro per gli stand tra una folla impazzita, che ha seguito l'inaugurazione della manifestazione, il presidente La Russa ha espresso la sua solidarietà e quella del ministro Sangiuliano "all'Emilia Romagna e alla sua gente che in queste ore vivono un problema grandissimo, che in qualche modo sono certo il governo contribuirà ad alleviare" e chiesto anche un applauso "agli ucraini che se lo meritano per quello che stanno facendo".