(ANSA) - ROMA, 16 MAG - Diabolik ed Eva Kant hanno saputo che un tesoro si cela tra i resti romani su cui sorge la Rinascente di Via del Tritone e Roma. Così decidono di rubare le sembianze di un uomo e di una donna dello staff per impadronirsene, ma stavolta puntano ai manager. Nell'inedito i due ladri metteranno le maschere dell'ad di Rinascente Pierluigi Cocchini e della direttrice Annalisa Lancia. Del resto, "dopo aver festeggiato i 60 anni di Diabolik nel 2022 in Rinascente Piazza Duomo a Milano, non potevamo mancare i 60 anni di Eva: sarebbe stata gelosa e ce l'avrebbe senz'altro fatta pagare" afferma l'ad Cocchini. La storia è quella del fumetto intitolato Colpo all'Acquedotto. Sono trascorsi sei decenni da quando Angela e Luciana Giussani diedero vita all'inseparabile complice e compagna del Re del Terrore Diabolik, la biondissima Eva Kant.
La bellissima criminale dagli occhi verdi, interpreta nei film dei Manetti Bros, da Miriam Leone, appare per la prima volta nel terzo episodio della saga. L'arresto di Diabolik ribalta tutte le convenzioni della letteratura fumettistica. Se fino ad allora il ruolo della compagna del protagonista era quello di mettersi nei guai per farsi salvare, alla prima apparizione è invece Eva a salvare Diabolik dalla ghigliottina. "Una donna come solo due donne potevano inventare" afferma Mario Gomboli, storico soggettista e oggi direttore della casa editrice Astorina, "diversa da tutte le eroine che l'avevano preceduta e da tutte quelle che tenteranno d'imitarne il fascino".
Il drammatico passato di Eva, prima del suo incontro con Diabolik, è stato raccontato in un Grande Diabolik uscito nel 2003. Nel mese di maggio, a vent'anni di distanza dalla prima uscita, Astorina lo riporta in edicola con una nuova formula e una veste editoriale di pregio. L'episodio in edicola dall'1 giugno, La lama che uccide, sarà poi arricchito dalla presenza, in allegato, dell'albo inedito Colpo all'Acquedotto.
L'Exhibition area di Rinascente ospiterà anche una selezione di opere d'arte firmate dal maestro Boris Dondè, che assieme al suo agente e ceo di Ganas Sa Matteo Spangaro ha dato vita a una collezione inedita di 24 pezzi unici. (ANSA).
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