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Renzo Rosso, lezione di etica dal sociale al metaverso

 "Attenzione alla tecnologia, alla sostenibilità e cura del sociale, sono questi i pilastri del mio modo di fare impresa. I miei valori di vita che ho appreso dalla mia famiglia, senza i quali non sarei qui a parlare a una platea di giovani. Giovani ai quali cui dico, riprendendo Steve Jobs, 'abbiate fame'. Fame di sapere, voglia di studiare per formarsi una cultura di base che vi servirà sempre e vi ritornerà nella vita, anche se adesso vi annoia studiare. Fame di fare e di lavorare, facendo quello che più vi piace, ciò in cui siete i più bravi. Solo così vi divertirete lavorando e amerete quello che farete". Con la sua tipica schiettezza e il suo accento veneto, Renzo Rosso, fondatore del marchio Diesel, presidente del gruppo Otb (a cui fanno capo i marchi Diesel, Jil Sander, Maison Margiela, Marni e Viktor&Rolf, le controllate Staff International e Brave Kide e una partecipazione di Amiri), e presidente di Otb Foundation (organizzazione non profit attiva dal 2006) ha portato la sua testimonianza in aula, agli studenti dei corsi di Economia e Gestione delle Imprese della Luiss a Roma. "Altro importante punto, che ripeto ai miei manager e al mio staff, bisogna saper sbagliare - sottolinea l'imprenditore - non abbiate paura di fallire. Gli errori servono per capire e fare meglio ricominciando". L'etica d'impresa: "Noi siamo un'azienda che realizza, produce e distribuisce guadagnando. Ma un imprenditore che guadagna deve restituire alla società. Così come mi hanno insegnato i miei genitori agricoltori che aiutavano sempre il prossimo con il loro raccolto. Ed io l'ho sempre fatto nascondendo però questo mio dare agli altri. Poi un giorno il Dalai Lama mi desse che era sbagliato non mostrare la solidarietà verso gli altri perché poteva diventare un esempio da seguire. Così ho cominciato facendo sapere del Mozambico dove avevamo addestrato giganteschi topi antimine. Oggi la fondazione che abbiamo si occupa di donne. Abbiamo aiutato anche 430 mamme e bambini ucraini a tornare nel loro paese. Offrendo loro ospitalità, cure, lavoro.
    Vedere questo mondo ti aiuta a capire. Ma non bisogna farlo come molti che pensano così da guadagnarsi un posto in paradiso.
    Anche dedicare il proprio tempo agli altri è una grande cosa.
    Qualcuno mi ha detto 'ma sei matto ad aiutare gli ucraini? La moda ha grandi interessi con la Russia'. Io ho risposto che questo non c'entra con noi. Noi aiutiamo gli esseri umani". La cultura: "Ho studiato latino solo perché c'erano due ragazze che mi piacevano alle lezioni, ma oggi sono felice di averlo fatto. Ricordate che solo con la cultura si arriva alla saggezza e al successo".
    La sostenibilità: "Ha un costo - ha detto - è una cosa seria.
    Ogni azienda dovrebbe pensare tutto in maniera sostenibile perchè il clima è cambiato. Un brand non sostenibile non sarà amato dalle nuove generazioni. Le imprese devono puntare alla tecnologia e alla sostenibilità. Produrre meno e meglio e fare attenzione alla parte sociale: penso allo spreco di cibo. Il 40% del cibo del mondo viene gettato. Noi con la mia fondazione facciamo pacchi alimentari e li distribuiamo alle persone. Il cibo ci viene dai supermercati, per cui è a costo zero. Insomma la sostenibilità dovrebbe essere insegnata già nelle scuole per vivere in un mondo migliore". La moda: "Io non voglio leggere numeri, statistiche di prodotto.
    Dico al mio staff che è meglio parlare con i commessi dei negozi. Così saprai quale prodotto è volato via in 24 ore e ci lavorerai per la nuova collezione".
    Infine il metaverso: "Il metaverso è una vita virtuale, digitale, che mi piace. Ti può dare di più della vita reale. Ti crei un avatar che può agire in una community dal divano di casa. E' bello. Ho voluto una società che fa solo questo. Con Margiela stiamo facendo un progetto che vedrà agire diecimila avatar". (ANSA).
   

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