Il design come pratica sociale, per la creazione di reti di emancipazione, di innovazione sociale, di comunità e cooperazione internazionale: è il progetto "Costituire - materiali. design. diritti" lanciato dal festival Divercity alla Design Week di Milano.
In collaborazione con BASE Milano e il Dipartimento di Architettura dell'Università di Firenze, a We Will Design, la rassegna che BASE Milano organizza durante la Milano Design Week, il festival vuole dar luce a chi racconta e cura le vulnerabilità, a chi vuole superare i modelli culturali dominanti declinando la cura come contraltare all'aggressione sistemica ai diritti delle comunità marginalizzate, perpetrata anche attraverso lo strumento tecnico del design (o la sua assenza).
I progetti presentati propongono dunque soluzioni innovative all'assenza di design nelle strutture per senza dimora, passando dal tema del riciclo dei rifiuti alla gestione della potabilità dell'acqua, fino a una soluzione abitativa temporanea che risponda in maniera sostenibile alle esigenze dei senza dimora conservando una dimensione di cura, bellezza ed attenzione.
L'installazione curata da Andi Nganso, Paolo Maurizio Talanti ed Azmera Tzeggai, raccoglie i lavori di dieci giovani Designers. Intorno, le immagini di Camp Erech, realizzate dal progetto di fotografia comunitario Ayzoh! nel deserto dell'Adrar, in Mauritania. (ANSA).