Rischiava di essere una nuova gaffe la denuncia di Adidas contro Black Lives Matter per violazione del copyright del marchio delle tre strisce. Il colosso dello sportswear ha rinunciato a far causa dopo aver inizialmente protestato perché il simbolo usato dal movimento nato per contestare le brutalità della polizia contro gli afro-americani era troppo simile a quello usato sulle sue maglie, tute e scarpe da sport.
Adidas aveva inizialmente chiesto al Trademark Office di respingere la richiesta del gruppo di usare le tre strisce su abiti, borse, pubblicazioni e altrove. "Ritireremo la nostra opposizione il prima possibile", ha detto un portavoce dell'azienda.
Al marchio la Adidas tiene molto, come dimostra una serie di azioni legali lanciate contro altri brand, da Sketchers a Juicy Couture e Marc Jacobs. L'ultima nel giugno 2021 contro lo stilista americano Thom Browne per avere brevettato le striscette (il "grosgrain signature" bianco rosso e blu) sui capi di abbigliamento delle sue collezioni. In gennaio il gigante tedesco aveva perso la causa: Browne, che è anche da quest'anno il presidente Council of Fashion Designers of America, era riuscito a dimostrare in tribunale l'ispirazione indipendente dal mondo del 'varsity' (gli sport scolastici o universitari) e delle squadre Ivy League per l'uso fatto delle strisce.
La marcia indietro di Adidas non è stata ufficialmente motivata. Secondo fonti vicine al management l'azienda si sarebbe resa conto che l'azione sull'Ufficio Brevetti avrebbe potuto tagliare la strada a un movimento che si batte da una decina di anni contro il razzismo e che ha ricevuto nuova spinta dalle marce dell'estate 2020 quando l'afro-americano George Floyd è stato ucciso a Minneapolis da un gruppo di poliziotti bianchi.
Non ha aiutato Adidas la recentissima decisione di chiudere la partnership con Beyoncé. La separazione dalla pop star texana, giustificata da "divergenze creative" ma anche dalle vendite deludenti della linea Adidas X Ivy creata dalla ex Destiny's Child per bissare il successo di Puma per Fenty che fa capo a Rihanna, non è andata particolarmente giù ai fan della popolarissima Queen Bey.
Sempre Adidas l'anno scorso aveva rotto i ponti con Kanye West: allora la ragione erano state le battute antisemite e razziste del rapper che avevano portato al ritiro dal mercato delle sneaker Yeezy, una debacle che aveva fatto chiudere il 2022 con un calo degli utili dell'83% a 254 milioni. (ANSA).
Caricamento commenti
Commenta la notizia