La chiave del Made in Italy è legata al saper fare: lo racconta allANSA Matteo Lunelli, amministratore delegato del gruppo Lunelli, presidente di Tassoni e da gennaio 2020 anche presidente di Fondazione Altagamma che riunisce le imprese dellalta industria culturale e creativa ambasciatrici dello stile italiano nel mondo. In Tassoni, entrata a far parte della Famiglia Lunelli dal 2021, quel saper fare, spiega, labbiamo trovato: abbiamo un mastro erborista e un mastro distillatore, persone che hanno una grande esperienza nella creazione di aromi naturali e una tradizione ultrasecolare.
Per Lunelli sono proprio lautenticità delle nostre creazioni e il legame con il territorio quei grandi valori che fanno sempre la differenza e saranno sempre più apprezzate nel mondo. Il manager riflette sui rischi del futuro per i prodotti a marchio italiano, fortemente legati alla sopravvivenza delle materie prime, dalla siccità al cambiamento climatico che preoccupa e deve sicuramente preoccupare tutti noi. Nel mondo del vino come in Tassoni, racconta, cè grande attenzione alla sostenibilità ma anche alla riduzione carbonica delle nostre attività perché, soprattutto per chi come noi è abituato a lavorare con il frutto della terra, il dovere è ancora maggiore di tutelare e preservare lambiente.
La prima accortezza nellazienda di Salò riguarda il tema dellacqua: Stiamo lavorando per ridurre costantemente i consumi dacqua allinterno degli stabilimenti; oltre a ciò abbiamo nominato un Sustainability manager che si occupi di impostare politiche di miglioramento della sostenibilità ambientale allinterno di tutta lazienda a 360 gradi. Infine siamo attenti alla selezione delle materie prime, per le diverse bibite biologiche ad esempio, e abbiamo un forte collegamento con i nostri fornitori, come quelli dei cedri Diamante di Calabria, che sono una realtà bellissima che è il cuore della nostra cedrata.
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