L'arte di arrangiarsi, il sogno di fare il dj, l'aspirazione a scrollarsi di dosso la povertà e poi l'idea, il talento, la creatività: è la quintessenza della napoletanità la storia di Mixed by Erry, una vicenda vera della Napoli della seconda metà degli anni '80 diventata quasi una leggenda metropolitana. Sydney Sibilia, il regista di Smetto quando voglio e L'isola delle rose, l'ha fatta propria ed è diventata un film. Mixed by Erry, in sala con 01 Distribution dal 2 marzo in 350 copie, racconta un periodo storico preciso e ne fa una commedia divertente.
"Ero un cliente abituale delle bancarelle, come tutti i ragazzi degli anni '80 compravo le musicassette mixate, le compilation, a Salerno dove sono nato, ho il cassetto pieno ancora e così i miei amici. Ad un certo punto mi è venuta voglia di conoscere di più di questa etichetta ed è così che ho scoperto una storia unica che valeva un film", racconta Sibilia a Napoli all'anteprima del film.
Enrico Frattasio è uno dei tre figli di un 'operatore di commercio': la sera tutta la famiglia prepara un tè che trasferito in bottiglie diventa magicamente un Jake Daniel's, un whisky da vendere ai turisti a Piazza Garibaldi, il classico pacco alla Totò. Lui però è diverso, sogna di fare il dj e riesce a farsi assumere in un negozio di elettrodomestici del rione e nel retrobottega per gli amici comincia a realizzare, delle musicassette compilate a suo gusto e arrotonda lo stipendio. E' un successone prima tra amici e poi ovunque: con i suoi fratelli mette in piedi un'impresa che diventerà un'etichetta potente, tutta basata sui mixtape. Soldi a palate e poi il tonfo, l'arresto per l'illegalità del business. Da lì l'antipirateria in Italia prese il via, come ha ricordato la Fimi.
I tre giovani protagonisti - Luigi D'Oriano, Giuseppe Arena, Emanuele Palumbo - sono tutti al primo film, con loro Francesco Di Leva, implacabile poliziotto, Fabrizio Gifuni, discografico milanese che si innamora dell'intraprendenza dei ragazzi, Cristiana Dell'Anna la mamma, Adriano Pantaleo il papà. Il film è prodotto da Groenlandia con Rai Cinema con un budget medio.
(ANSA).