L'intimità di un salotto o, ancora di più, quella del trucco, un momento squisitamente femminile e personale. E' l'atmosfera che si respira alla sfilata di Giorgio Armani per il prossimo inverno, aperta da modelle che conversano accanto a un divano e chiusa da un gesto tanto quotidiano quanto seducente, quello di una donna che si sistema il trucco guardandosi allo specchio. Perché il momento del maquillage - da cui vengono i colori della collezione per il prossimo inverno - è tanto personale e raccolto quanto il sentimento che pervade questa collezione, che sembra suggerire "l'intimità - si legge nelle note - come antidoto a un momento di eccessi teatrali".
E lo si capisce da subito, non solo perché Giorgio Armani sceglie nuovamente di accogliere i suoi ospiti nel piccolo teatro di via Borgonuovo 21, ma perché oltrepassando la soglia di palazzo Orsini, tra marmi e stucchi, si viene subito accolti in una dimensione domestica, evocata dai cuscini di un divano. Un racconto in interni all'insegna di una soave domesticità e di un guardaroba fluido e prezioso. Questa è una donna che "si è vestita - spiega dopo lo show Giorgio Armani - con molta cura e attenzione, con il piacere di vestirsi".
Una donna che sceglie la "cosmetica d'inverno, vestita dei colori che usa normalmente sul viso, dal rosa leggero baby a quello più sabbia bagnata". Colori 'cosmetici', appunto, e pieni di grazia, dispiegati su forme fluide, che seguono il corpo e il movimento: abiti come pigiami, scialli di velluto con lunghe frange, gonne di seta, pantaloni trasparenti, pullover, cappotti di cashmere con colli di maglia a coste, giacche allungate e lunghi abiti di raso, ma anche piccoli top e sottane di tulle ricamato. Una sinfonia tagliata dal nero kajal, accesa dal motivo di un fiore stilizzato, mossa dal gioco continuo di lucido e opaco, animata da un gioco di frangette di perline, che danzano sulle cuffie di velluto. Tutto all'insegna di quella discrezione che è da sempre la cifra di Giorgio Armani. A lui, che ha cambiato la moda, oggi è stato chiesto come invece la moda ha cambiato lui: "la moda è stata un affare, non solo economico, è stata un impegno notevolissimo, soprattutto - sottolinea - perché ho tenuto fermo il mio principio, che la moda è fatta per le donne e non per i giornali". E sono donne vere quelle che lo applaudono a fine sfilata, dall'attrice francese Isabelle Huppert alla senatrice a vita Liliana Segre, da Ornella Vanoni alla giornalista Francesca Fagnani, co-conduttrice della seconda serata di Sanremo. Star in passerella e anche al cinema, Armani è tra i protagonisti del documentario 'Milano: The Inside Story of Italian Fashion', diretto da John Maggio, scritto e prodotto da Alan Friedman, che stasera al cinema Odeon chiude ufficialmente la Milano Fashion Week.
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