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Il cuore selvaggio di Alabama Muse alla Milano Fashion Week

 "Questa è la mia giacca di pelle di serpente, rappresenta il simbolo della mia individualità e la mia fede nella libertà personale". Le parole di Sailor Ripley in "Wild at Heart" di David Lynch diventano il mantra perfetto per il cuore selvaggio del marchio Alabama Muse, la cui stilista, Alice Gentilucci, si è fatta conoscere dal 2019 per le sue pellicce animal free, declinate in modelli influenzate da fascinazioni cinematografiche d'autore.
    Alabama Muse manda in passerella alla Milano Fashion Week le sue pellicce animal friendly dalla tipica lavorazione ad intarsio e una maglieria sostenibile genderless. E in nome di uno stile bohemien chic sfilano capi sensuali, senza tempo, sostenibili, dedicati a una clientela fluida che sceglie le pellicce animal friendly fur made in Italy in una proposta ricca di tinte spregiudicate e di materiali d'avanguardia che simulano il pelo degli animali senza esserlo. Molte le lavorazioni ad intarsio in un flash di bianco sbagliato che avvolge in mix sartoriale l'agnellino burro, la kidassia naturale, la mongolia neve e la volpe candida su capispalla dalle silhouette morbide e con lunghezze differenti. Per lei e per lui. Un approccio no gender per tutti i modelli, a partire dal maculato over anche spezzato dalla volpe star White e il suo sound anni '70 che accomuna pure le muse underground avvolte dai flash di volpe gialla e rossa, colorfull o in coppia, oppure ammaliate dagli jacquard e dai geometrismi, in visone, dei lunghi coat. E ancora volpe gialla unita all'agnello cioccolata nell'agile bolero, proposto con il suo fare provocante anche in sciacallo selvatico. C'è spazio per la mongolia rosa peonia con i suoi revers di volpe rossa, perfetta per le Marylin contemporanee, accanto al potente kidassia azzurro pavone, proposto ricamato con macro paillettes, e ai collari Sioux inspired con disegni jacquard che rileggono le piume amate da Cher.
    Non solo pelliccia nel vocabolario di stile di Alabama Muse che porta la sua maglieria in cachemire e lana di riciclo (rispettivamente al 95% e 5%) movimentata da lavorazioni sapienti - punto riso, coste e jacquard, motivi a greca con fili fluttuanti - a flirtare con il soffice agnellino dei colli e delle spalle. (ANSA).
   

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