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Agenti e divi, arriva la serie comedy che farà innamorare dello star system italiano

Le manie e le mitomanie, le insicurezze, il rischio dei flop, le lotte intestine e i cachet da confrontare, la disponibilità h 24 e le bizze: se Boris negli anni ha svelato i set e le loro meschinerie, CALL MY AGENT - ITALIA rivelerà che anche l'Italia ha un suo adorabile star system anche se pensavamo 'tafazzianamente' di non averlo.
    L'adattamento italiano della serie cult francese Dix pour cent (Dieci per cento, ossia il compenso all'agente per ogni contratto chiuso), nota come Call my agent! il cui format è stato venduto in tutto il mondo, è così riuscito che prima ancora della messa in onda, dal 20 gennaio su Sky in sei episodi, viene annunciato il sequel di una seconda stagione, dunque a scatola chiusa rispetto al gradimento del pubblico.
    Diretta da Luca Ribuoli, sceneggiata da Lisa Nur Sultan, è una serie Sky Original prodotta da Sky Studios e Palomar, remake del cult francese. L'agenzia di management di artisti, l'immaginaria CMA (Claudio Maiorana Agency), si è spostata da Parigi a Roma senza cambiare le dinamiche originali fra lavoro e vita privata, che poi sono quasi in simbiosi, così come gli agenti alle prese con i loro talenti. Le star che hanno accettato di far parte della prima stagione rivelano appunto il nostro star system ("all'inizio del progetto una domanda ricorrente, visto che nell'originale francese c'erano divi come Isabelle Huppert - ha detto Lisa Nur Sultan - ci si chiedeva: ma noi ce li abbiamo nomi equivalenti?") e sono di prima grandezza: Paola Cortellesi (alle prese con una serie con Brad Pitt), un irresistibile Paolo Sorrentino che progetta Lady Pope con Ivana Spagna, e poi ancora Corrado Guzzanti, Pierfrancesco Favino, Anna Ferzetti, Matilda De Angelis, Stefano Accorsi (nella seconda Borghi e Marinelli?, voci in corso).
    E poi il fascino di Roma, grande protagonista da Piazza del Popolo all'Accademia di Francia, "una Roma glam come non si era mai vista, del resto diciamo sempre che è la città del cinema, finalmente in una serie lo dimostriamo", ha detto il regista Ribuoli.
    Il confronto con l'originale non era evitabile, "ma noi - ha sottolineato la sceneggiatrice - all'inizio abbiamo lavorato con una certa incoscienza, pensando: con una base così sarà un gioco da ragazzi. Poi abbiamo cominciato a sentire pressioni, temendo di toccare qualcosa di intoccabile, infine abbiamo recuperato e ora ne siamo orgogliosi. Quello di Call My Agent - Italia è un universo ipercitazionista e raccontarlo è fare satira di costume, prenderci in giro nel racconto di noi stessi".
    Nel cast fisso degli agenti tra la decana Elvira (Marzia Ubaldi), "un affettuoso omaggio alla mitica Giovanna Cau, impresaria di Marcello Mastroianni" ha ricordato il produttore Carlo Degli Esposti, l'ambiguo delfino Vittorio (Michele Di Mauro), la talentuosa stakanovista Lea (Sara Drago), il ragazzone dal cuore buono Gabriele, interpretato da Maurizio Lastrico. E poi la deb Camilla (Paola Buratto), l'infelicemente single Pierpaolo (Francesco Russo), l'efficientissima Monica (Sara Lazzaro), la centralinista Sofia (Kaze), la petulante Luana (Emanuela Fanelli, "adoro giocare con la mitomania di noi attori"). La serie francese ha fatto esplodere nel cast fisso i talenti di Laure Calamy e Camille Cottin, Nicolas Maury, ai cugini italiani bisognerà dare un po' di tempo.
    Quanto è realistica la serie? "Certe cose sono proprio vere, viene raccontata benissimo la paura degli attori nel progetto sbagliato, l'ansia dei commenti social, il giudizio che arriva dalla gente. Scegliere cosa fare - ha detto all'ANSA Lastrico - è una paura anche mia, come pure stabilire il rapporto di fiducia con l'agente che ti rappresenta che diventa praticamente più di uno di famiglia".
    "Per Sky, Call my agent Italia è l'esordio seriale di una stagione ricchissima, farsi largo tra le tante offerte che arrivano da ogni dove è sempre più complicato, ma su questa serie noi ci crediamo", ha detto Antonella D'Errico, EVP Programming Sky Italia mentre Sonia Rovai, Senior Director Scripted Productions Sky Studio ha sottolineato la particolarità del caso: "Per noi l'originalità è nel dna, una stella polare, ma per questo remake francese abbiamo fatto una eccezione e ne siamo felici, è tra l'altro la prima volta che una serie italiana raduna uno star sistem cosi ampio".
    Chiami il mio agente, il format originale è stato un successo su Netflix, ma dal 21 gennaio non sarà più sulla piattaforma, forse finirà su Sky, secondo i rumors non confermati. (ANSA).
   

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