Martedì 26 Novembre 2024

Dior, "La magia di uno stile" raccontata in un libro

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 "Il primo aspetto che mi ha incuriosita nello scrivere il mio libro su Christian Dior, era questa sua forte dipendenza dalla chiromanzia. Il suo bisogno ossessivo di farsi predire il futuro per poter prendere delle decisioni importati. Che poi non gli ha portato molta fortuna, visto che è morto precocemente a Montecatini Terme, a 52 anni, per uno scompenso cardiaco".
    Alessia Lautone, ex direttrice dell'agenzia Adn Kronos, che ha guidato per sette anni, e da due anni direttrice responsabile dell'agenzia La Presse, da giornalista-scrittrice doc, alla sua seconda prova con la moda, visto che ha già pubblicato per Diarkos il volume "Louis Vuitton. Il lusso di un sogno", ha rievocato la figura di Monsieur Dior partendo dalle sue origini, dalla sua famiglia, dalla sua debolezza per la chiaroveggenza.
    "Quando il giovane Christian incontra Monsieur Boussac - scrive l'autrice - l'uomo d'affari che vuole aiutarlo finanziariamente a dare il via alla sua carriera di stilista, si trova a consultare Madame Delahaye, la veggente che aveva predetto il ritorno della sorella dalla deportazione. 'Accetti', è la sua risposta. Che non basta a Dior, il quale prega un'amica di consultarne un'altra, ricevendo un responso ancora più entusiastico: 'Christian Dior rivoluzionerà la moda'. Ancora prima, nel 1919, quando è un ragazzino, Christian, a una fiera di beneficenza, si trova davanti al baraccone della chiromante che si offre di leggergli la mano. 'Ti troverai senza denaro, ma le donne ti aiuteranno e determineranno il tuo successo. Dalle donne trarrai grandi profitti e dovrai fare numerose traversate oceaniche'".
    Un capitolo del libro è stato dedicato alla sorella di Dior, che era la musa del couturier, a cui lui dedicò il profumo Miss Dior. "Per quanto riguarda lo stile - rivela l'autrice - ho ricordato che la passione per i fiori e per gli stampati floreali, sempre presenti nelle sue collezioni, derivavano da un amore per il giardinaggio, trasmessagli dalla sua adorata madre nella sua giovinezza trascorsa nei giardini di Les Rhumbs. Ho parlato ovviamente anche della giacca Bar, capo iconico del New Look e della nuova silhouette femminile che ha rivoluzionato in soli dieci anni la moda e il guardaroba delle donne del dopoguerra". Un capitolo del libro ricorda la rivalità con Coco Chanel. In un altro l'autrice rievoca i nomi delle sue clienti celebri, regine e principesse come Grace di Monaco, Soraya, Lady Diana, a cui dedicherà una borsa, La Lady Dior.
    "Dior era effettivamente destinato al successo. Già con la sua prima sfilata a Parigi, il 12 febbraio 1947 - ricorda l'autrice - tutti erano estasiati. La moda da quel momento non sarà più la stessa. Dopo aver scardinato l'estetica vigente, instillando nuovi stilemi, Dior viene scelto da star di Hollywood, principesse e regine per vestire i loro momenti più importanti.
    Un'ascesa fatta di genio e savoir-faire, la sua, ma anche di destino e superstizione. Ma la sua donna è romantica e femminile, i suoi accessori iconici e raffinati, le sue fragranze evocatrici e sensuali". "Christian Dior - rivela Alessia Lautone - viene intervistato anche da una giovane Oriana Fallaci, appena 19enne e a inizio carriera. Lei paragonerà la figura del couturier a 'un direttore di banca o a un commerciante che gioca in borsa' ". "Ma c'è anche un capitolo divertente dove intervisto una ragazza che ha scoperto di avere un Dior preziosissimo nel suo armadio, grazie a un video postato su TikTok. Infine, ricordo tutti i nomi che hanno portato avanti la maison, dopo la sua morte, partendo da Yves Saint Laurent, che era stato allevato proprio da lui nella sartoria, a Marc Bohan, da Gianfranco Ferré, primo stilista italiano a dirigere la prestigiosa maison francese, fino a John Galliano, da Raf Simons e fino al 2016, all'ingresso della prima donna a disegnare Dior, di nuovo un'italiana, Maria Grazia Chiuri".
    (ANSA).
   

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