Martedì 26 Novembre 2024

Anica, Tinny Andreatta presidente Editori Media Audiovisivi

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(ANSA) - ROMA, 07 DIC - L'Assemblea dell'Unione Editori Media Audiovisivi di Anica ha eletto all'unanimità Tinny Andreatta, che succede a Jaime Ondarza, come proprio presidente.
    Francesco Rutelli, presidente di Anica, ha ringraziato Jaime Ondarza che "ha assicurato un lavoro intelligente e di alta qualità per il lancio di questa nuova realtà. Sono certo che nei prossimi incarichi confermerà le sue doti e il saper fare un egregio lavoro di squadra". "A Tinny Andreatta - ha proseguito Rutelli - rivolgo, a nome delle oltre duecento imprese associate all'Anica, un augurio forte e pieno di fiducia: il suo eccezionale curriculum professionale è garanzia che saprà accompagnare la filiera cineaudiovisiva in un cammino di ulteriore crescita di qualità, investimenti, posti di lavoro, nell'interesse delle aziende e del nostro Paese".
    "Essere eletta alla presidenza dell'Unione Editori Media Audiovisivi - ha detto Andreatta - è un onore di cui ringrazio tutte le società che hanno voluto accordarmi il loro sostegno e il presidente di Anica Francesco Rutelli che con visione lungimirante e innovativa ha creato la possibilità di un dialogo costruttivo tra tutti i settori della filiera dell'audiovisivo.
    Ed è al tempo stesso una responsabilità che accolgo con entusiasmo e con l'impegno di favorire la collaborazione, lo scambio e la consapevolezza più larga dei problemi e delle opportunità che l'Unione può svolgere all'interno dell'Anica e del settore dell'audiovisivo italiano, industria creativa italiana d'eccellenza. Stiamo attraversando una fase di innovazione e passaggio e sono convinta che l'Unione possa svolgere un ruolo importante e strategico, fondamentale per uno sviluppo condiviso e sensibile agli interessi di un comparto industriale e di un Paese che, come ha dimostrato, ha tanto da dare nella nuova scena dell'audiovisivo. Voglio in questo senso ringraziare Jaime Ondarza che ha presieduto il primo anno di vita dell'Unione e lascia l'eredità di un lavoro che con intelligenza e grande equilibrio ha mirato a costruire le condizioni per il consolidamento e lo sviluppo dell'Unione.
    Spero di essere all'altezza di queste ambizioni, certa del sostegno che avrò - ha concluso - e pronta a ricambiarlo e a mettere a disposizione tutta la mia esperienza e la mia passione". (ANSA).
   

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