E' sempre piu' difficile la posizione di Demna Gvesalia, lo stilista di Balenciaga: la rivista Business of Fashion ha revocato un premio che avrebbe dovuto essere consegnato giovedì 1 dicembre al direttore creativo della casa di moda al centro di scandali causati da campagne pubblicitarie choc e in odore di pedofilia. Demna ha assunto nel 2015 le redini del prestigioso brand, fondato dallo stilista basco Cristobal Balenciaga che aprì una casa di moda a Parigi nel 1937 ideando tra gli anni '50 e '60 abiti meravigliosi di haute couture negli anni 2000, finiti in mostre d'arte in musei prestigiosi. Demna ha popolarizzato l'immagine aristocratica attraverso alleanze strategiche con Kim Kardashian, il suo ormai ex marito Kanye West e Adidas. Lo stilista non ha commentato le vicende che stanno facendo traballare il marchio acquistato nel 2001 dal gruppo Kering, mentre la Kardashian, in quanto "madre di quattro bambini" annunciava di voler rivalutare i propri rapporti con Balenciaga e Bella Hadid ha cancellato dai social le foto che la vedono posare nella campagna Balenciaga.
'Business of Fashion' intanto ha invitato il brand a giustificare gli scandali. "Teniamo la sicurezza dei bambini nel più alto rispetto. Le immagini delle campagne sono contrarie ai nostri valori", ha fatto sapere la rivista, annunciando la revoca del premio Global Voices allo stilista georgiano con un passato da rifugiato e dichiarando di restare aperta ad avere "questa importante conversazione".
Tutto è cominciato con una pubblicità natalizia in cui bambini dall'aria corrucciata tenevano in mano orsacchiotti con finiture fetish circondati da altri oggetti dell'immaginario bdsm. Aveva seguito un'altra campagna, stavolta per la primavera 2023, in cui una borsa Hourglass per Adidas era appoggiata su documenti legali della Corte Suprema in cui veniva discusso se il bando della pornografia infantile violava il Primo Emendamento. Si è poi scoperto che un libro sullo sfondo di una terza campagna celebrava un artista belga, Michael Borremans, autore nel 2017 di una serie di quadri che raffigurano bambini nudi, alcuni castrati. Sulla polemica che per giorni ha infiammato la rete ha gettato benzina la Fox con il suo anchor di estrema destra Tucker Carlson che nel suo programma di prima serata ha contribuito a tenere in vita una teoria complottista del movimento Qanon secondo cui una cabala di satanisti e pedofili nelle sfere più alte dell'establishment hanno il controllo sulla politica e i media.
La maison il 29 novembre si è scusata per la campagna choc, mentre per quella sulla primavera '23 con i documenti della Corte Suprema ha spiegato che tutti gli oggetti sono stati forniti da parti terze e che sono tutti di natura fittizia ed ha annunciato di aver presentato un'azione legale chiedendo un risarcimento danni di 25 milioni di dollari per falsa associazione tra l'azienda e l'oggetto della decisione da parte della Corte Suprema. Oggi ha raccolto la palla il 'New York Post', secondo cui, con la sua smania per le provocazioni, "Demna sta trascinando Balenciaga nella polvere". Già questa estate si era discusso molto di un'altra delle idee provocatorie di Demna Gvesalia: la Trash Pouch, la maxi borsa lanciata a Parigi nella sfilata della collezione Autunno/Inverno 2022-23, del tutto simile nel design a un sacco per la spazzatura, in vendita a 1700 euro. (ANSA).
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