A Hollywood non ci sono più movie star e la colpa è della Marvel: Quentin Tarantino si è attirato molti strali per il suo attacco ai film dei supereroi che non solo a suo avviso stanno snaturando il lavoro di chi crea cinema.
Riecheggiando un commento di Jennifer Aniston, secondo cui nell'era TikTok "non ci sono più movie star, né glamour", il regista di 'Pulp Fiction' ha attribuito alla 'Marvelizzazione di Hollywood' la perdita di stelle di prima grandezza: 'Parte della 'Marvelizzazione di Hollywood' è che hai attori che diventano famosi interpretando questi personaggi. Ma non diventano 'movie stars'. Captain America è la star, non Chris Evans. O Thor è la star. Sono i personaggi del franchise ad essere le star".
Parlando con il podcast di Tom Segura "2 Bears, 1 Cave" sulla piattaforma Mediaite, Tarantino ha precisato che "non odia" i film Marvel: è solo irritato perché sono l'unico prodotto a cui Hollywood sembra essere interessato negli ultimi anni. Una tesi che vede il regista di 'Kill Bill' in linea con Martin Scorsese che tre anni fa, all'uscita di "Irishman' su Netflix perché non aveva trovato uno studio disposto a distribuirlo nelle sale, fu 'crocifisso' per aver affermato che i film dei supereroi non sono vero cinema. Anzi, hanno la colpa di "aver soffocato il cinema d'autore".
Non è la prima volta che Tarantino critica l'universo Marvel: ai primi di novembre aveva affermato che lui non ne avrebbe mai diretto uno, dal momento che "devi essere un mercenario per girarli, e io non sono un mercenario. Non sono in cerca di lavoro". Quentin ha annunciato tempo fa che il suo decimo film, che è ancora lontano dall'essere girato, sarà l'ultimo. E qualche giorno fa ha confidato alla Cnn che "non ha alcuna fretta" di cominciare. (ANSA).
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