2,3 miliardi di euro allanno. È questa la stima delle perdite delle aziende italiane del retail a causa di furti e rapine. Una cifra che rappresenta in media l1,1% del fatturato del settore, e che sale complessivamente a 3,4 miliardi di euro - quasi 60 euro ad abitante - se si conta anche la spesa in sistemi di sicurezza.
A dirlo è il nuovo studio realizzato da Crime&tech, spin-off company del centro Transcrime di Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con il Laboratorio per la Sicurezza e il supporto di Checkpoint Systems.
La spesa per la sicurezza maggiore è stata rilevata presso la categoria abbigliamento/intimo (1,2% del fatturato 2016) e presso la categoria retailer presso le grandi stazioni di servizio (1% fatturato 2016)
· In media per ogni punto vendita retail italiano sono stati sventati 83 furti nel 2016
· La tecnica più usata? Luso di borse schermate con fogli di alluminio, per contrastare i sensori anti-taccheggio
· Le fasce detà dei ladri: donne tra i 18 e i 25 anni e uomini tra i 26 e i 40, che si concentrano soprattutto su negozi delle categorie fai da te, stazioni di servizio, luxury. Più grandi le signore che si dedicano ai furti nel beauty, nelle calzature e nellabbigliamento: hanno tra i 26 e i 40 anni.
Sono alcune curiosità del report La sicurezza nel retail in Italia. Uno studio su furti, rapine e nuovi sistemi di prevenzione . Lanalisi che anticipiamo è stata condotta su oltre 8mila punti vendita in tutta Italia, corrispondenti a circa il 12% del fatturato dellintero settore. In particolare, sono state analizzate le variazioni delle differenze inventariali tra diverse aree geografiche e settori merceologici, e tra negozi in centri commerciali e in città. Inoltre, è stata fornita una panoramica sulle modalità di furto più comuni e sulle misure e tecnologie di sicurezza adottate dalle aziende intervistate.
Tra i risultati più significativi :
- I settori dove si registrano le maggiori perdite sono lAbbigliamento - Fast fashion, la Grande Distribuzione Organizzata e le Calzature e Accessori.
- Le regioni più colpite sono Campania, Puglia ed Emilia Romagna. Ma esistono alcune concentrazioni territoriali a maggior rischio, dalla bassa padana (tra Alessandria e Bologna), alle province di Bari e Brindisi, allarea compresa tra Napoli e Cosenza.
- I punti vendita situati nei comuni più piccoli e periferici, meno densamente popolati, con PIL pro-capite inferiore e tassi più alti di giovani e disoccupati registrano differenze inventariali maggiori. In media, le perdite sono più alte nei negozi in centri commerciali che in città.
- Tra le cause di perdita, prevalgono taccheggi e rapine ad opera di soggetti esterni, seguiti da furti interni (ad opera di dipendenti infedeli) e da quelli nella catena logistica.
- Sono in aumento i furti organizzati sia a opera di micro-bande di 2-3 persone che quelli compiuti da gruppi criminali (soprattutto sotto forma di intrusioni notturne). Le fasce detà più ricorrenti dei ladri di negozi sono 18-25 e 26-40 tra gli uomini e le donne tra 26 e 40 anni. In termini di nazionalità, prevalgono i soggetti dellEst Europa.
- In media, nel 2016, per ogni punto vendita del retail sono stati sventati 83 furti. Il numero è maggiore nel nord-ovest (Lombardia in testa) e nei grandi centri urbani, dove i retailer concentrano gli investimenti sulla sicurezza.
- La spesa sostenuta per le misure di sicurezza è in media dello 0,5% del fatturato, ma oscilla tra lo 0,1% e l1,2% a seconda del settore e con differenze anche allinterno dello stesso comparto.
- Tra le misure di sicurezza più utilizzate troviamo i sistemi anti-taccheggio (EAS), la videosorveglianza e le guardie non armate, con differenze tra settori e a seconda dellesposizione al rischio del singolo punto vendita.
Top categorie di prodotti più rubati, a seconda del settore merceologico (sono più di 10):
· Abbigliamento fast fashion: pelletteria, denim e capispalla, cosmetici
· Abbigliamento luxury: capispalla, accessori e occhiali
· Abbigliamento intimo: easywear, intimo, calzetteria
· Beauty&Cosmetics: profumi, cosmetica e make up
· Articoli sportivi: calzature, abbigliamento e materiale sportivo
· Calzature e accessori: abbigliamento, calzature sportive e calzature uomo
· GDO: alcolici, dolciumi, profumeria, carne, salumi e formaggi
· Stazioni di servizio: accessori telefonia e auto, bevande
· Fai da te: elettroutensileria, lampadine, interruttori elettrici