(di Barbara Beccaria) A vent'anni della sua scomparsa, Lady Diana rivive in una mostra fotografica alla Reggia di Venaria, 'Lady Diana. Uno spirito libero', un percorso intimo, composto di oltre 100 immagini in grado di raccontare la vita della principessa Spencer attraverso un'infinità di sfumature. La mostra, allestita nelle Sale dei Paggi, una zona della Reggia mai usata prima per un'esposizione, resta aperta fino al 28 gennaio. La 'principessa del popolo', come venne chiamata dai media non solo inglesi, morì il 31 agosto 1997 in un tragico incidente, lasciando l'opinione pubblica sgomenta. Da allora è diventata un simbolo di forza e di fragilità dell'Inghilterra contemporanea, un esempio che viene raccontato anche a chi all'epoca era troppo piccolo. Pazzi per Lady D, un giorno nella 'sua' Londra.
Ideata da Kornice e curata da Giulia Zandonaldi, giovane scrittrice, critica letteraria e storica dell'arte, vuole renderle omaggio partendo dalla fine, dal ricordo della sua morte. Seguono i momenti cruciali della sua vita, dalla sua infanzia, immortalata in bianco e nero con la sua famiglia, all'adolescenza, fino al suo diventare giovane donna e presto fidanzata e poi moglie del principe Carlo. Tutti momenti seguiti da migliaia di persone alla televisione. Una sorta di favola che si avvera, i cui dettagli, un vestito, un cappello tirato via dal vento, una mossa diversa, uno sguardo più felice del solito, un ballo, diventano momenti di tutti. Come raccontano, in un crescendo emotivo, le foto in mostra. Il tutto condito dall'intramontabile stile 'british' che Lady D mantenne per sempre, pur avendo uno spirito ribelle 'libero', come recita il titolo della mostra.
Il visitatore si immerge così nell'atmosfera d'etichetta in cui visse la principessa, non senza patemi, ma coglie anche i suoi momenti più spontanei, di madre che accompagnava i suoi bambini a scuola e che organizzava le sue apparizioni pubbliche in base alle esigenze dei piccoli, di donna generosa e altruista che ha sempre cercato di aiutare gli altri lasciandosi ispirare da guide spirituali come Nelson Mandela e Madre Teresa di Calcutta. Diana era un'icona mondiale: ricopriva le pagine delle riviste, da Vogue a Vanity Fair, da Time ad Harper's Bazaar, oltre alle prime pagine dei giornali. Grandi stilisti avevano contribuito a cambiare la sua immagine, come ad esempio Gianni Versace, al funerale del quale presenziò proprio in quel 1997 che avrebbe visto la sua stessa fine.
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