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Giorgio Armani, dalla pandemia una società meno individualista

"La pandemia in corso è un monito per tutti noi, per rivedere quello che non va, imparando dagli errori. Per immaginare una società meno individualista e, grazie alla conoscenza e alla consapevolezza di quel che è stato, costruire un diverso presente e un futuro migliore": ha detto Giorgio Armani, cui oggi è stato conferito, in diretta streaming dall'Università Bocconi di Milano, il Premio Parete 2020.    "Ermando Parete - ha commentato Armani - rappresenta il coraggio e la Memoria, qualità fondamentali, soprattutto oggi, che si tende a dimenticare e a voltare spesso lo sguardo altrove di fronte ai problemi e alle ingiustizie. Ma sappiamo bene che senza Memoria non può esserci futuro e nemmeno innovazione.
    Senza ricordo di quello che è stato non si può costruire nulla, perché ci vogliono le fondamenta o tutto crolla". Anche per questo Armani, che si è detto "un convinto sostenitore del Sistema Italia", ha sostenuto che questo "Sistema che va sostenuto, oggi più che mai".
    Ma non perché tutto torni come prima: "è necessario, comunque, comprendere cosa è superfluo e cosa - è la sottolineatura di Armani - non è più sostenibile da questo pianeta. Dobbiamo recuperare la qualità, superando l'ossessione della quantità. Proviamo a chiederci che cosa sia necessario avere, cosa vogliamo davvero essere, per lasciare alle future generazioni un mondo più vivibile. È un compito che ci rimette in gioco, che va nutrito di Memoria e di azione. Ora che tutto è virtuale, abbiamo il dovere di coltivare il sentire: quel sentimento collettivo che ci avvicina e unisce, e che ci rende degni di questo dono unico che abbiamo ricevuto, la vita!".
   

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