BRUXELLES - Migliorare l'integrazione dei migranti nelle città di medie dimensioni con un processo di formazione. È lo scopo del progetto 'IncluCities', che unisce otto città europee tra cui Partinico in Sicilia (in coppia con la città belga di Mechelen). Finanziato dal Fondo Amif per l'asilo, il progetto è guidato dal Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa (Ccre) che ieri lo ha portato come esempio virtuoso in un incontro online sull'impatto locale del nuovo approccio europeo alla migrazione.
All'epoca dell'inaugurazione di 'IncluCities' nel 2020, il portavoce del Consiglio dei comuni e delle regioni europee (Cemr) Pietro Puccio lo aveva definito "un'opportunità per creare un territorio di dialogo multiculturale, spostando il focus dall'accoglienza, intesa come gestione dell'emergenza, a una rigorosa strategia di inclusione". Per riuscirci sarà fondamentale la cooperazione tra le otto città, che hanno tutte diversi gradi di esperienza in questo campo, e le varie associazioni nazionali di governo locale e regionale.
Opinione condivisa dal vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas, che ieri ha detto: "i governi locali possono dimostrare come gestire la migrazione senza rimanere bloccati nei dibattiti". Schinas ha inoltre sottolineato la necessità che i governi locali e regionali svolgano un ruolo cruciale nei negoziati sul nuovo patto Ue.
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