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Ue, regioni italiane arrancano in Europa per competitività

BRUXELLES - Un Paese 'spaccato' con il Sud che arranca per essere competitivo su scala continentale, e il Nord che continua a indietreggiare rispetto alle altre regioni europee. È la fotografia dell'Italia scattata dall'Indice di competitività regionale 2019, uno strumento realizzato ogni tre anni dalla Commissione Ue che permette di paragonare le regioni europee in termini d'innovazione, governance, trasporti, infrastrutture digitali, sanità e capitale umano. Lo strumento assegna un punteggio a ogni regione in base alle sue performance nei vari ambiti, fino a un massimo di 100 punti.

La media italiana è di 42,1 punti, ampiamente superata dalla prima della classe, la Lombardia (57,01 punti), che però dal 2010 continua a perdere posizioni e oggi è 145/ma su 268 regioni europee monitorate. Sopra la media del Paese si piazzano tutte le regioni del Nord, eccezion fatta per la Valle d'Aosta (39,36 pt, 200/ma). Sotto i 42 punti è invece l'intero Mezzogiorno e il Centro Italia. Uniche 'mosche bianche' sono il Lazio, quarta italiana con 53,09 punti (163/ma in Ue) e l'Umbria (43,49 pt, 184/ma). Chiudono la classifica Puglia (22,72 pt, 235/ma), Sicilia (19,07 pt, 241/ma) e Calabria (18,42), che è in calo rispetto al 2010 ed oggi è 244/ma in Europa.

 

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