Venerdì 27 Dicembre 2024

Ancora "no" dei popolari all'Eurocamera sulle nuove norme "pro-natura"

I popolari all'Eurocamera respingono il tentativo della Commissione di salvare le nuove norme "pro-natura"

BRUXELLES - "Sorpresa" e apprezzamento per un "passo nella giusta direzione" da parte della Commissione europea, ma il Ppe continua a chiedere il ritiro della proposta del regolamento per le aree protette e il recupero degli ecosistemi. Lo ha detto all'ANSA la coordinatrice Ppe sul provvedimento Christine Schneider, dopo la condivisione, giovedì scorso, di un documento informale da parte dell'esecutivo Ue per chiarire gli elementi più controversi della legge, elementi che avevano spinto il gruppo politico più numeroso dell'Eurocamera a lasciare i negoziati con gli altri partiti mettendo a rischio l'approvazione del testo.

"Sono rimasta estremamente sorpresa dal documento informale della Commissione - ha detto Schneider - e sono lieta che il vicepresidente Timmermans e il Commissario Sinkevicius si siano finalmente resi conto che la loro proposta legislativa è fatta male e ora cerchino di correggerla". Si tratta di "un primo passo nella giusta direzione", sottolinea l'eurodeputata della Cdu, che però ribadisce però la posizione del suo Gruppo: "La Commissione ritiri la proposta, effettui una nuova valutazione d'impatto e riscriva la legge".

In una dichiarazione congiunta intanto 100 Ong europee , tra cui Legambiente e Slow Food, chiedono alla Commissione europea di "garantire una corretta attuazione degli obiettivi del Green Deal e di mantenere l'alto livello di ambizione, come presentato ai cittadini all'inizio del vostro mandato".

Giovedì la commissione Ambiente dell'Europarlamento è chiamata a esprimersi sulla legge per il ripristino della natura, che prevede piani nazionali per le aree protette e il recupero degli ecosistemi, con un risultato che si annuncia in bilico a causa del ritiro del sostegno dei popolari e delle lacerazioni in seno ad altri gruppi politici come i liberali e i socialisti.

"La pressione politica che gli oppositori del Green Deal stanno accumulando potrebbe essere forte - si legge nella lettera - ma i loro argomenti non lo sono". "Date le sfide storiche poste dalle crisi climatiche e della biodiversità", si conclude la missiva, è "nostra responsabilità nei confronti delle generazioni attuali e future prendere le nostre decisioni in modo da contribuire ad affrontare la crisi: le strategie del Green Deal devono quindi rimanere i principi guida della politica europea".

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