BRUXELLES - "La materia del Mes non va discussa a monte, ma a valle e nel contesto in cui opera: non è stato un caso durante la riunione con i leader il riferimento alla governance economica, e anche ad altri strumenti, che sono più efficaci in questo momento". Lo ha dichiarato la premier Giorgia Meloni al termine della riunione del Consiglio europeo che si è svolto a Bruxelles. "Stamattina abbiamo discusso di unione bancaria e in tema di backstop il Mes è una sorta di Cassazione, l'unione bancaria rappresenta il primo e il secondo grado: è un ragionamento che bisogna fare in un quadro complessivo". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al termine del Consiglio europeo.
Nel parlare sulle turbolenze nel sistema bancario registrate dopo il crollo della Silicon Valley Bank, Meloni ha parlato di un sistema con "fondamentali stabili e solidi; non mi pare ci siano particolari preoccupazioni".
"Mi pare che sia dalla relazione della presidente Lagarde, sia dalla relazione del presidente Donohoe, sia dai contributi dei leader dell'unione ci sia la consapevolezza di un sistema che in ogni caso ha i fondamentali solidi", ha spiegato la premier. "Sicuramente bisogna monitore e va implementata l'Unione bancaria" ma "non c'è preoccupazione", ha aggiunto.
Sulla materia migratoria "c'è stato "un cambio di passo impresso nello scorso Consilgio ma adesso resta una priorità degli obiettivi dell'Ue" con una "verifica dell'implemenazione dei risultati nel prossimo Consiglio europeo e questo dimostra che l'unità mostrata nello scorso Consiglio europeo non era uno spot o un'iniziativa singola", ha continuato. "Lavoriamo alla concretezza dei risultati che mi sembrano buoni e dimostrano la buona fede nell'affrontare questa materia" per cui l'Italia può dirsi "soddisfatta", ha aggiunto.
La partita sul raggiungere l'obiettivo di permettere l'immatricolazione delle auto che circolano con biocarburanti anche oltre il 2035 "non è affatto persa", ha poi sottolineato. "Stiamo dimostrando come anche i biocarburanti rispettino le emissioni zero: se una tecnologia risponde a quei target" che ci siamo fissati, "quella tecnologia può essere utilizzata".
Rischio zero per la possibilità che l'Ue non paghi la terza tranche del Piano nazionale di ripresa e resilienza. "C'è un lavoro molto serio, collaborativo, noi abbiamo ereditato una situazione che sicuramente richiede di lavorare molto velocemente, è quello che stiamo facendo assieme alla Commissione", ha spiegato la premier dicendo che alla luce di un incontro con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen "la Commissione apprezza molto il lavoro serio dell'Italia".
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