"Il Parlamento europeo, la settimana prossima, attiverà l'articolo 48 e chiederà l'avvio di una convenzione per cambiare i trattati fondanti dell'Ue". Così, rivolto ai cittadini e spalle alla presidenza dell'emiciclo di Strasburgo, l'eurodeputato belga Guy Verhofstadt indica che le richieste di riformare l'Europa promosse a gran voce in questi mesi dai cittadini non erano solo metaforiche. E suona la carica per un iter che non sarà facile da portare a compimento ma ritenuto sempre più necessario, e che vede l'approvazione anche di Roma.
Nella penultima mattinata dei lavori della Conferenza sul Futuro dell'Europa (Cofoe) le 178 raccomandazioni emerse dai panel dei cittadini sono state riassunte in 49 proposte. Alcune implicano modifiche radicali delle regole di funzionamento dell'Ue, basti citare il superamento dell'unanimità per le decisione del Consiglio (che rappresenta i 27 Stati membri), la creazione di una difesa comune e l'istituzione di liste transnazionali. Non solo: dall'esercizio di democrazia partecipativa emergono anche istanze sociali come il salario minimo e l'abbandono dell'allevamento e dell'agricoltura intensiva. L'indicazione, insomma, è chiara: l'Europa deve essere più vicina ai suoi cittadini.
Ma le reazioni tra i rappresentati della politica europea si mostrano già contrastanti. "I cittadini hanno dimostrato di essere molto più avanti della politica", plaude l'eurodeputata dei Verdi Eleonora Evi. Tiepido però l'umore degli esponenti del Consiglio Ue, rappresentati in aula dal sottosegretario francese agli Affari europei, Clément Beaune, che precisa come dagli Stati membri "non c'è stata un'approvazione dei contenuti delle proposte ma solo un via libera a proseguire con l'esercizio di produrre delle raccomandazioni". Mentre il sottosegretario italiano Enzo Amendola è possibilista: "Se si avvierà un processo di revisione dei trattati Roma starà per le riforme e non per l'immobilismo", ha spiegato a margine dei lavori.
Attendista la Commissione Ue, che per bocca della commissaria alla Democrazia, Dubravka Suica, fa sapere che "se emergerà una volontà di modifica dei trattati la Commissione lavorerà per implementare le richieste dei cittadini". Qualche remora arriva anche dai rappresentati dei parlamenti nazionali, come il leghista Matteo Bianchi, che critica "l'esclusione degli amministratori regionali come sindaci e presidenti di regione, vero anello di collegamento tra cittadini e istituzioni".
L'ultima parola comunque arriverà oggi, con la reazione finale dei cittadini all'approvazione delle 49 proposte. Poi il direttivo delle Cofoe avrà tempo una settimana per redigere il documento finale da consegnare ai vertici delle istituzioni Ue. Con la grande cerimonia del 9 maggio, sempre a Strasburgo, alla presenza del presidente francese Emmanuel Macron, i lavori si chiuderanno. E si aprirà la grande sfida per riformare davvero l'Europa.