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Le regioni di Svezia, Finlandia e Germania sono leader dell’innovazione in Ue

BRUXELLES - Le regioni di Stoccolma in Svezia, Etela-Suomi in Finlandia e Oberbayern in Germania si confermano "innovatori leader" in Ue, spartendosi a pari merito il primato con un punteggio di 192. Lo rileva la Commissione Ue nel suo indice annuale sull'innovazione. In generale, l'indice mostra che le prestazioni europee continuano a migliorare.

A trascinare l'Unione sono tutti i Paesi con prestazioni oltre il punteggio di 140, ben superiori alla media Ue di 113. Seguono gli "innovatori forti" (tra 120 e 140 punti), tra cui Germania e Francia. L'Italia (108 punti) è, insieme ad altri otto Stati, un "innovatore moderato", mentre chiudono la classifica Bulgaria e Romania, in compagnia degli altri "innovatori emergenti" (meno di 20 punti) interamente rappresentati dai Paesi dell'Europa orientale.

Rispetto al 2020, l'Italia accelera soprattutto grazie allo sviluppo della banda larga, e scala la classifica europea portandosi sempre più vicina alla media Ue. Frenata soprattutto da investimenti deboli nel capitale umano e a sostegno di ricerca e sviluppo nel settore pubblico.

Alcune Regioni italiane fanno eccezione. Come l'Emilia-Romagna, considerata un "forte innovatore" che, scalzando il Trentino e il Friuli Venezia Giulia, arriva prima e supera anche la media nazionale e quella europea. L'Emilia-Romagna, con i suoi 134 punti, ha registrato un aumento di 18 punti rispetto all'anno scorso grazie a punti di forza come il design e le imprese innovative in chiave occupazionale.

A seguire, la provincia autonoma di Trento (passata da 114 a 130 punti in un anno) e il Friuli Venezia Giulia (che nel 2020 era primo tra le italiane con 117 punti e nel 2021 è arrivato a 129). Altre regioni nostrane considerate "innovatori forti" sono Veneto, Lombardia, Toscana e Lazio. Tra le peggiori italiane, invece, inserita nella categoria europea degli "innovatori emergenti", ci sono la Valle d'Aosta e la Calabria, seppure entrambe in crescita e passate rispettivamente da 59 a 70 punti e da 61 a 72 punti in un anno. Tra le loro debolezze soprattutto la scarsa spesa dedicata all'innovazione rispetto al numero delle persone occupate.

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