BRUXELLES - La ripresa osservata nel terzo trimestre è "irregolare, incompleta e asimmetrica", dopo un "catastrofico" secondo trimestre, ed è "circondata da molta incertezza, sugli sviluppi del mercato del lavoro, sui problemi di liquidità delle aziende e dalla seconda ondata di Covid-19": lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde al termine dell'Eurogruppo informale di Berlino. Per Lagarde le misure di sostegno all'economia prese dagli Stati membri "devono restare finché la crisi è finita".
"Nelle nostre previsioni torniamo alla situazione pre-Covid non prima della fine del 2022", ha sottolineato la presidente della Banca centrale europea rispondendo a chi le chiedeva quando sarebbe giusto ripristinare il Patto di stabilità, ora sospeso. "La Commissione aveva aperto discussione sulla sua revisione", ha ricordato Lagarde, dicendosi d'accordo con chi sostiene che il Patto attuale sia pro-ciclico e che le regole di bilancio devono essere "meno oscure, più comprensibili dalla gente".
"Sappiamo da Eurostat che abbiamo una profonda contrazione del Pil nel secondo trimestre, e profondamente disomogenea, la ripresa è in corso ma c'è ancora molta incertezza sulla rapidità": lo ha detto il commissario all'economia Paolo Gentiloni entrando all'Ecofin informale di Berlino. "La missione dei ministri è riportare la fiducia e rafforzare la crescita, ed è anche l'obiettivo del Next generationEu. La Commissione proporrà a breve una comunicazione sulla Recovery facility per aiutare gli Stati membri a realizzare i piani di rilancio", ha detto Gentiloni. In questa situazione di incertezza e contrazione del Pil, inoltre, per la Commissione continua ad essere "necessario un orientamento di bilancio che sostenga" l'economia.
La condizione per sospendere il Patto era una "severa recessione" in tutta la Ue, e verrà ripreso "quando questa severa recessione che affligge tutti sarà finita. Non significa in ogni singolo Paese, ma nella media", ha aggiunto il commissario all'economia Paolo Gentiloni al termine dell'Eurogruppo informale di Berlino. Gentiloni ha però allontanato la prospettiva del ritorno del Patto, spiegando che la raccomandazione per l'anno prossimo è ancora di avere un orientamento di bilancio pro-crescita. Non è ancora tempo di discutere sulla tempistica, ma "a fine anno sicuramente riprenderemo la discussione sulla revisione del Patto, per arrivare ad una conclusione l'anno prossimo". Semplificazione, pro-ciclicalità "sono elementi che fanno parte di questa discussione", ha aggiunto