BRUXELLES - La Commissione europea ha proposto una modifica al bilancio Ue 2020 per rendere disponibili già nel 2020 11,5 miliardi di euro del Recovery fund. Si tratta della soluzione ponte pensata dall'esecutivo comunitario per sbloccare il prima possibile almeno una parte del fondo di rilancio dell'economia da 750 miliardi. Una volta sbloccate, le risorse confluiranno nei nuovi strumenti React-Eu, cioè i fondi strutturali, il Solvency Support Instrument e il Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile. Il resto degli stanziamenti, legati al bilancio Ue 2021-27, dovrebbero invece essere messi a disposizione dei Paesi dal prossimo anno. Per realizzare il meccanismo che consentirà alla Commissione Ue di raccogliere risorse sui mercati occorrerà l'approvazione all'unanimità dai paesi Ue e il passaggio dai Parlamenti nazionali.
Sul Recovery plan "non si deve tornare indietro, anzi bisogna aggiungerci alcune ambizioni. Abbiamo bisogno che parta presto, si definiscano le risorse proprie che andranno a finanziare direttamente l'Unione e abbiamo bisogno che non ci sia un ripensamento sull'ammontare delle risorse". Così il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, intervistato da NewsMediaset. Sulle divergenza fra paesi Ue Sassoli afferma che "in questi giorni abbiamo visto una diminuzione delle polemiche, mi sembra che al Consiglio europeo si possa ottenere il via libera. Naturalmente il Parlamento Europeo vuole essere un attore, tutto deve passare da qui e avremo l'ultima parola".
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