BRUXELLES - Garantire una "rete di protezione" d'emergenza per i beneficiari dei programmi Ue, da Erasmus+ e Horizon 2020 ai fondi strutturali, per evitare che i ritardi nei negoziati sul bilancio comunitario 2021-27 (Qfp) possano portare a un'interruzione di tutti i programmi dal primo gennaio del prossimo anno. Questa la richiesta alla Commissione Ue avanzata dai negoziatori del Parlamento Ue sul Qfp. Dopo il fallimento del Consiglio europeo di febbraio e l'attuale situazione dovuta al coronavirus, "esiste il rischio tangibile che il prossimo Qfp non sia approvato in tempo per entrare in vigore il primo gennaio 2021 e che non ci sarà una transizione senza intoppi fra i bilanci 2014-20 e 2021-27", recita la bozza di risoluzione che dovrà ora essere votata dalla commissione Bilanci e poi dalla plenaria del Pe.
I relatori chiedono all'esecutivo di agire anche in base all'impegno della presidente von der Leyen di avanzare una proposta legislativa ogni volta lo domanderà la maggioranza. La proposta è quella di estendere di un anno gli attuali programmi europei fornendo loro un bilancio aggiuntivo valido solo per il 2021, e calcolato in maniera automatica sulla base del Qfp attuale. L'attuale Qfp vale l'1,16% del Reddito nazionale lordo dell'Ue a 27 (circa mille miliardi). La Commissione ha proposto l'1.11% per il 2021-27, il Parlamento vorrebbe l'1,3%, mentre i Paesi non hanno ancora raggiunto una posizione comune.
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