BRUXELLES - L'Italia continua a essere l'ultimo fra i Paesi dell'Ue che considerano un beneficio stare all'interno dell'Unione. Solo il 42% degli italiani è entusiasta dell'Ue contro il 68% della media Ue, in base all'ultima indagine Eurobarometro commissionata dal Parlamento europeo a inizio giugno, subito dopo le elezioni. Penultimi in classifica i bulgari, preceduti dai britannici. I più entusiasti invece sono i lituani con il 91%.
I primi risultati del sondaggio Eurobarometro rivelano inoltre che le elezioni europee del 2019 hanno visto un aumento significativo del numero di giovani che hanno espresso un voto pro Ue. "I cittadini hanno votato in queste elezioni europee sulla base di un sostegno molto forte per l'Ue e con una convinzione più forte che la loro voce abbia un peso", ha detto il Presidente del parlamento europeo David Sassoli.
L'affluenza complessiva alle elezioni europee del 2019 è aumentata di 8 punti, raggiungendo il 50,6%, la più alta partecipazione dal 1994 e, per la prima volta dal 1979, un'inversione di tendenza nella partecipazione alle elezioni europee. Gli aumenti più significativi sono stati registrati in Polonia (+22 punti percentuali), Romania (+19 punti), Spagna (+17 punti), Austria (+15 punti) e Ungheria (+14 punti). Il sondaggio suggerisce come l'affluenza alle urne sia aumentata grazie ai giovani e agli elettori che hanno votato per la prima volta. Il 42% dei cittadini di età 16/18-24 anni ha infatti risposto di essersi recato a votare. La partecipazione dei giovani è quindi aumentata del 50% rispetto al 2014, quando era stata di appena il 28%. Si registra inoltre l'aumento del 34% dell'affluenza degli elettori in fascia di età 25-39 anni, che è passata dal 35% del 2014 al 47% (+12 punti). La partecipazione al voto dei giovani e di chi ha votato per la prima volta supera gli aumenti di affluenza registrati per le altre fasce d'età.