BRUXELLES - Se il Regno Unito invertisse il corso della Brexit restando all'interno dell'Unione europea riceverebbe fondi strutturali per circa 13 miliardi di euro fra il 2021 e il 2027, il 22% in più dei 10,6 miliardi che riceve nell'attuale settennato 2014-2020. Lo rivela uno studio realizzato dalla Conferenza delle regioni periferiche e marittime (Crpm), di cui è vicepresidente il governatore della Toscana Enrico Rossi, che ha effettuato delle proiezioni basate sul nuovo metodo di allocazione delle risorse proposto dalla Commissione europea per il post 2020. L'aumento delle dotazioni per la Gran Bretagna si spiega con fatto che molte sue regioni sono oggi meno prospere della media Ue, spiega la Crpm, e quindi dovrebbero ricevere più fondi che in passato. Il report mostra anche che le disparità territoriali sono in aumento Oltremanica, segnalando che "l'impressionante" differenza fra il Pil del centro di Londra (614% della media Ue) e quello del Galles occidentale (68%) è un "caso unico in Europa". "La nostra analisi fornisce una prova chiara che la Brexit sarà un disastro per lo sviluppo delle regioni britanniche", ha dichiarato in una nota il segretario generale Eleni Marianou.
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