BRUXELLES - "Il saldo è quello, non abbiamo altri margini. Noi vorremmo che l'intera Ue si facesse carico dei due progetti riformatori" su dissesto e giustizia civile e penale, "dal nostro punto di vista ci sono margini di manovra". Lo ha affermato il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa dopo il Consiglio Ue rispondendo a chi gli chiede se l'Italia postrà scendere dal 2,04%. "L'Italia è qui a testa alta, non siamo al mercato, il senso politico della trattativa è questo è su quel saldo che si possono costruire delle tecnicalità".
A chi chiedeva se il governo fosse responsabile dello spread, Conte ha ribattuto: "No, io non ho mai fatto stime, cifre di saldi. La nostra non è mai stata una posizione ideologica. Mi interessava e mi interessano le riforme. Con le prime proiezioni sono arrivate quelle cifre: 16 miliardi. In quel momento abbassare le cifre avrebbe significato escludere alcuni cittadini da quella platea. Come avremmo fatto? Avremmo tirato a sorte?".
E sulla collocazione del governo in Europa: "Ci è mancato solo affiggere dei manifesti a P. Chigi - ha sottolineato Conte - per dire che vogliamo restare in Europa. Noi vogliamo rispettare le regole, muoverci nel contesto dei trattati, delle alleanze che conosciamo", ha affermato. "Lasciamo a voi la libertà di giudicarci se europei o no. Noi siamo per la tutela dei cittadini, ma sappiamo che gli italiani sono collocati in un contesto e in un intreccio di interessi più ampi".