BRUXELLES - "Poco sorprendente ma molto deludente che l'Italia non abbia rivisto il suo piano di bilancio. Le finanze pubbliche italiane sono sbilanciate e i piani del governo non porteranno ad una robusta crescita economica. Questo budget è una violazione del Patto di stabilità e crescita. Sono profondamente preoccupato. Ora sta alla Commissione europea fare i passi successivi". E' quanto osserva il ministro delle Finanze olandese Wopke Hoekstra in una dichiarazione sulla lettera inviata dell'Italia a Bruxelles.
Il governo italiano con i messaggi populisti sta "tenendo in ostaggio il suo stesso popolo". Così il ministro delle finanze austriaco Hartwig Loeger - riferisce Bloomberg - avvertendo che l'Austria insisterà per rafforzare il rispetto della disciplina fiscale pronta a sostenere la procedura di deficit se l'Italia non scende a compromessi rispetto alle richieste della Commissione. Loeger ha manifestato il proprio disaccordo con la posizione del ministro Tria: "contrariamente a quanto sostiene il mio collega non si tratta di un affare italiano interno, ma di un affare europeo".
Per l'Eurozona ora non è il momento di attenuare il rigore fiscale e nazioni fortemente indebitate "come l'Italia" dovrebbero ridurre il carico del debito. Lo ha detto il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, nel corso di un intervento a Berlino. "È perfettamente legittimo che un nuovo governo stabilisca nuove priorità politiche, ma se sono associate a spese aggiuntive sarebbe consigliabile ridurre altre spese o aumentare le entrate" ha aggiunto Weidmann precisando che "il requisito della riduzione del debito non deve essere tralasciato". "Non condivido l'idea che i problemi di crescita siano risolti facendo sempre più debito, e che l'alto debito non sia problematico", ha puntualizzato Weidmann ricordando che "per un'unione monetaria con una comune politica monetaria e 19 politiche fiscali nazionali, è fondamentale che gli Stati membri abbiano bilanci solidi per garantire un'unione di stabilità".
"Quando si è nella famiglia dell'eurozona, bisogna rispettare regole che noi stessi ci siamo dati". Lo ha detto all'ANSA il vicepresidente della Commissione europea per il mercato digitale, Andrus Ansip, rispondendo a una domanda sulla lettera di risposta sulla manovra italiana. "Fare debito con i soldi dei contribuenti non è un'idea intelligente - ha aggiunto -. In Italia c'è un governo intelligente e spero che saranno in grado di trovare buone soluzioni per l'Unione europea e anche per gli italiani". "Sono stato il primo ministro dell'Estonia. Anche durante la crisi, abbiamo sempre seguito le regole del Patto di stabilità e crescita. Abbiamo deciso noi stessi queste regole", ha aggiunto Ansip. "Se il livello del debito nel Paese è alto - ha detto ancora -, la fiducia pubblica è bassa. C'è questo tipo di correlazione. I governi che pensano che sia possibile comprare il sostegno delle persone usando soldi a credito si sbagliano. Le persone non si possono comprare, si fidano molto di più dei governi responsabili".
"E' una scelta sbagliata che non fa il bene dell'Italia e degli italiani". Così il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani rispondendo ad una domanda dei giornalisti che gli chiedevano di commentare la risposta del governo italiano a Bruxelles sulla manovra di bilancio. "Il problema come ho sempre detto non è Bruxelles, non sono i rapporti tra Roma e Bruxelles, ma i contenuti di una manovra che non va nella direzione di una crescita, che non va nella direzione della riduzione della disoccupazione giovanile, non va nella riduzione della riduzione fiscale e della realizzazione delle infrastrutture - ha aggiunto - insomma è una manovra che va contro gli italiani". "Purtroppo non è solo quello che dice Bruxelles, ma quello che dicono i mercati, e tutti gli italiani di buon senso". Quanto ai segnali "negativi che arrivano dalla Borsa, Bruxelles non c'entra nulla, è un giudizio universale e unico quello negativo nei confronti di una manovra che dà dei dati della crescita irrealizzabili". Secondo Tajani "raggiungere l'obiettivo dell'1,5% è impossibile, abbiamo visto che cala la produzione industriale come possiamo pensare di potere avere tale crescita. Mi auguro che si superi lo zero virgola e si arrivi all'uno virgola, ma al massimo si potrà arrivare all'1,1, ma serve già cambiare l'atteggiamento di questo governo".
"La toppa è peggiore del buco e per pagarsi la campagna elettorale con i soldi dei cittadini il governo vuole mettere l'Italia per cinque anni in prigione per debiti e al tempo stesso svendere i gioielli di famiglia". Questo il commento dell'europarlamentare Pd Roberto Gualtieri, presidente della commissione economica del Pe. "La lettera alla Commissione europea da parte del governo italiano - osserva Gualtieri - è inutile e dannosa. Inutile perché come è noto le privatizzazioni non incidono sul deficit strutturale (e se non riguardano immobili neanche su quello nominale) e quindi non consentono di evitare l'apertura di una procedura di deficit eccessivo, che imporrà all'Italia vincoli più stretti per molti anni. Sbagliato, perché realizzare 18 miliardi di privatizzazioni nel 2019 è al tempo stesso del tutto irrealistico e profondamente sbagliato, e determinerebbe una svendita a prezzi di saldo del patrimonio pubblico".