BRUXELLES - "La sfiducia dei mercati si riflette sul mercato secondario e ciò ha un impatto molto rapido sui costi di rifinanziamento delle banche italiane", perciò "è giusto ricordare all'Italia i suoi impegni, che si applicano a tutti gli Stati della zona euro, ma allo stesso tempo non bisogna andare nel panico", perché "l'Italia non è la nuova Grecia e ha le sue forze": lo ha detto il direttore generale del Fondo salva-Stati, Klaus Regling, parlando a Monaco ad una conferenza. Tra i punti di forza, Regling ha ricordato che l'Italia "non ha mai perso accesso al mercato negli ultimi otto anni di crisi dell'euro, in più ha un avanzo primario relativamente elevato, lunghe scadenze nel finanziamento del bilancio e alti risparmi domestici". Ciononostante, spiega Regling, "ci sono rischi: l'Italia è la terza economia della zona euro. Con un rapporto debito/Pil del 130%, ha il secondo debito pubblico d'Europa. Anche se è perlopiù finanziato internamente".