BRUXELLES - "Non commentiamo, sono questioni delicate". E' quanto spiegano fonti diplomatiche ungheresi interpellate dall'ANSA sul caso della detenzione di Ilaria Salis, apparsa in catene in un tribunale di Budapest. Budapest non ha confermato inoltre che ci sia in programma un bilaterale per discutere del caso tra la premier Giorgia Meloni e il primo ministro ungherese, Viktor Orban a margine del vertice dei 27 di giovedì a Bruxelles.
In mattinata, durante il quotidiano briefing con la stampa, un portavoce della Commissione Europea a proposito del caso dell'italiana Ilaria Salis, aveva detto "non commentiamo sui casi individuali". "Le detenzioni sono responsabilità principale degli Stati membri", ha aggiunto. "Possiamo dire che nel dicembre del 2022 abbiamo dato delle raccomandazioni agli Stati membri sugli standard minimi per le detenzioni e attendiamo dagli Stati membri aggiornamenti sull'attuazione di queste raccomandazioni".
"Le accuse mosse dai media italiani e ungheresi" sulle condizioni della detenzione di Ilaria Salis "sono false e l'organizzazione carceraria le respinge con forza". Lo si legge in una nota del servizio statale penitenziario ungherese che bolla come "triste e immorale il fatto che queste calunnie siano riportate dalla stampa senza consultare la controparte". La nota cita le accuse di Carmen Giorgio, ex compagna di cella di Salis, che ha raccontato di letti pieni di cimici, topi, maltrattamenti e uso di catene da parte del servizio carcerario di Budapest. Il sistema penitenziario ungherese è sotto supervisione del ministero dell'Interno.