BUCAREST - La Romania e la Bulgaria hanno raggiunto un accordo con l'Austria per aderire allo spazio Schengen di libera circolazione via mare e aria il prossimo marzo: lo ha reso noto ieri il governo rumeno. "Dopo 13 anni, la Romania aderirà finalmente a Schengen! Abbiamo un accordo politico al riguardo", ha scritto su Facebook il primo ministro rumeno, Marcel Ciolacu. Da parte sua, il ministero dell'Interno rumeno ha dichiarato in un comunicato che è stato raggiunto un "accordo politico" tra i tre Paesi sull'estensione della zona "fino ai confini aerei e marittimi" di Romania e Bulgaria "a partire dal 31 marzo 2024".
La questione dell'apertura delle frontiere terrestri è stata rinviata alle discussioni che si terranno l'anno prossimo. L'Austria, che un anno fa aveva posto il veto all'ingresso dei due Paesi, all'inizio di dicembre aveva avanzato l'idea di una cosiddetta 'Air Schengen', dicendosi pronta ad allentare le regole del traffico aereo per Bulgaria e Romania se Bruxelles avesse rafforzato le frontiere esterne dell'Ue. La Romania e la Bulgaria, entrambi membri dell'Ue dal 2007, sono state respinte alla fine del 2022 dallo spazio Schengen a causa del veto dell'Austria, che da anni lamenta di dover sopportare un numero sproporzionato di immigrati clandestini a causa della scarsa protezione delle frontiere esterne Schengen.
La Commissione europea ha accolto con favore questa decisione, che arriva dopo ben 12 anni di negoziati. "La giornata di oggi segna un momento storico per la Bulgaria e la Romania e di grande orgoglio per i loro cittadini", ha dichiarato la presidente Ursula von der Leyen in un comunicato stampa. La Commissione europea ha ricordato di aver ritenuto fin dal 2011 che questi due paesi fossero pronti ad aderire allo spazio Schengen. L'Austria aveva posto il veto l'anno scorso per protestare contro i troppi immigrati clandestini arrivati sul suo territorio, prima di accettare di revocarla in cambio di garanzie. Sofia e Bucarest hanno concordato di lottare maggiormente contro l'immigrazione clandestina in una dichiarazione congiunta firmata ieri con Vienna.
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