BRUXELLES - Il Parlamento europeo dà il via libera all'estensione per un altro anno della sospensione dei dazi sulle esportazioni nell'Ue di prodotti agricoli ucraini con 537 voti favorevoli, 42 contrari e 38 astenuti. La proposta di rinnovare per un altro anno la sospensione dei dazi all'importazione, dei dazi antidumping e delle misure di salvaguardia sulle esportazioni ucraine verso l'Unione europea "mira a dare una risposta alle conseguenze della guerra di aggressione della Russia che sta ostacolando la capacità dell'Ucraina di commerciare con il resto del mondo", spiega il testo approvato dall'aula. Stando alla relazione, la sospensione dei dazi si continuerà ad applicare ai prodotti ortofrutticoli nonché ai prodotti agricoli e ai prodotti agricoli trasformati. I prodotti industriali invece sono soggetti a un regime di dazi zero dal 1° gennaio 2023 in base all'accordo di associazione Ue-Ucraina, e non sono quindi inclusi nella nuova proposta, ma dovranno essere soggetti eventualmente a un estensione a parte.
È previsto entro la fine di questa settimana il voto del comitato per l'Organizzazione comune dei mercati agricoli che dovrebbe dare il via libera al secondo pacchetto di aiuti Ue da 100 milioni di euro agli agricoltori dei Paesi confinanti con l'Ucraina (Polonia, Ungheria, Bulgaria, Slovacchia, Romania), che hanno denunciato un crollo dei prezzi nella produzione a causa delle importazioni a dazio zero da Kiev.
L'indicazione è giunta dalla riunione del comitato speciale agricoltura, terminato ieri sera. Alla concessione degli aiuti è legata la revoca del blocco dell'import di grano. Gli aiuti, che potranno essere triplicati con fondi nazionali, rappresentano il secondo pacchetto di sostegni che l'Ue fornisce attraverso la riserva di crisi della Politica agricola comune.
A quanto apprende l'ANSA, nel corso della riunione molti Paesi hanno chiesto alla Commissione maggiore trasparenza sull'attribuzione dei fondi e sull'utilizzo della riserva, che ammonta a circa 500 milioni di euro l'anno e che, con i 100 milioni attesi, per il 2023 risulterebbe già utilizzata per oltre 200 milioni. Di questi, 156 complessivi andrebbero ai cinque Paesi in questione. La Polonia ha inoltre già beneficiato di 17,5 milioni dalla riserva per l'emergenza aviaria. L'Esecutivo Ue ha invitato gli Stati a informarla dei problemi in altri settori e regioni che potrebbero giustificare il ricorso alla riserva.
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