BRUXELLES, 08 MAR - "Se ci sono consegne di munizioni all'Ucraina da altri Stati non europei non dobbiamo escluderle, il primo focus dovrebbe essere aiutare Kiev e trovare il modo migliore per farlo". Lo ha detto Pål Jonson, Ministro della Difesa svedese, aprendo il consiglio di difesa informale di Stoccolma. Uno dei punti più delicati è se comprare le munizioni per Kiev esclusivamente dall'industria europea, rafforzando le linee produttive anche con investimenti pubblici, oppure acquistare sul mercato globale. Tra i 27 non c'è ancora accordo su questo.
"Abbiamo bisogno di munizioni, munizioni, munizioni. Ma non solo. Anche sistemi di difesa aerea, veicoli di fanteria da combattimento e altri carri armati come i Leopard. A quel punto avremo il pugno di ferro che ci serve per la controffensiva". Lo ha detto Oleksii Reznikov, Ministro della Difesa ucraino arrivando al consiglio difesa informale di Stoccolma. "Le procedure sono una cosa giusta", ha detto a proposito dei tempi dell'Ue, "ma come ha detto il segretario generale della Nato in tempo di guerra la rapidità salva vite. Ecco perché dobbiamo andare avanti il più rapidamente possibile".
Il piano Ue per fornire le munizioni all'Ucraina consiste in tre parti e vanno "prese insieme", "non si possono spacchettare". Il primo passo è quello di donare le munizioni di artiglieria da 155mm o da 152mm, di standard sovietico, ed essere rimborsati dallo European Peace Facility. Qui mettiamo un miliardo. Poi coordinare la domanda per gli ordini di altre munizioni attraverso l'Eda, che ha messo in campo una procedura veloce: se ci muoviamo insieme riduciamo il prezzo e il tempo di consegna. Propongo di mobilitare attraverso l'Epf un altro miliardo", ha detto l'alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell al termine del consiglio.
"Oggi abbiamo raggiunto un'intesa in linea generale - ha aggiunto - ma ci sono ancora questioni da discutere: spero che al prossimo consiglio esteri-difesa si raggiunga un accordo formale".
Gli alleati della Nato nel corso dell'ultimo anno hanno dato un sostegno economico-finanziario all'Ucraina pari a circa 150 miliardi di euro e di questi ben 65 sono aiuti militari", ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a margine del consiglio.
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