BRUXELLES - "È nostra responsabilità per le giovani generazioni avere di nuovo finanze pubbliche sostenibili". Lo ha detto il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner arrivando al consiglio Ecofin a Bruxelles dove si parlerà della riforma del Patto di Stabilità Ue. "Per la Germania è essenziale tornare al più presto a finanze pubbliche sane e sostenibili", ha detto prima di raggiungere i suoi omologhi. Il ministro si è dichiarato aperto "a una maggiore flessibilità in una prospettiva di medio termine" ma sottolineando un necessario "percorso affidabile di riduzione dei disavanzi all'interno dell'Unione europea".
Sulla riforma del Patto di stabilità i ministri Ue dell'Economia "hanno punti di partenza diversi, ma spero che possiamo andare avanti e trovare un terreno, è importante perché abbiamo bisogno di regole comuni sulla politica economica e fiscale, per promuovere una crescita stabile e sostenibile della finanza pubblica", ha aggiunto Elisabeth Svantesson, ministra delle Finanze svedese, alla presidenza di turno dell'Ue.
Il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni ha evidenziato "il bisogno di fare progressi" nella revisione del Patto, trovando un "equilibrio tra piani nazionali e un quadro comune" di regole. "Ci sono alcuni importanti elementi in cui un accordo sta prendendo piede", ha segnalato. "Il tempo non è illimitato, il Parlamento concluderà il suo mandato tra 15 mesi da oggi: supporto vivamente il bisogno di avere progressi in questa discussione e raggiungere una conclusione nel consiglio del prossimo mese".
Secondo il commissario in particolare ci sono già progressi circa la "necessità di avere un percorso più graduale di riduzione del debito, combinato con investimenti e riforme che favoriscano la crescita, per avere un debito sostenibile in futuro".
"Dobbiamo continuare a discutere la relazione tra l'approccio basato sui piani nazionali, che è importante anche per l'applicazione delle regole, e la necessità di un approccio a medio termine, l'applicazione delle norme e la necessità di un quadro comune, perché non possiamo avere piani nazionali decisi senza un quadro comune", ha aggiunto il commissario.
Esclusa in ogni caso una proroga "della clausola generale di salvaguardia". Questo imperativo è un motivo in più per andare avanti con la nostra discussione e fare progressi per costruire un consenso", ha detto.
I leader dell'Ue devono essere consapevoli dell'"urgenza" di modificare le regole del Patto di stabilità, serve "un consenso politico molto presto, e poi di un certo periodo di tempo per dare al Parlamento europeo la possibilità di discutere le nostre proposte legislative, non è qualcosa che il Parlamento farà in un paio di mesi", aveva affermato in un'intervista al Financial Times pubblicata oggi. "Se si torna alla situazione normale, precedente, non credo che questo sia un buon messaggio per i nostri Paesi e per l'economia: l'Unione dovrebbe avere regole fiscali ritenute idonee allo scopo, e quelle esistenti lo sono solo in parte e su questo tutti sono d'accordo", ha poi sottolineato.
"Il dibattito sulla revisione della governance economica dovrebbe avanzare rapidamente e andare di pari passo con le discussioni in corso sul Piano industriale del Green Deal e sul quadro temporaneo di crisi e transizione", ha detto in merito alla riforma del Patto di stabilità e degli aiuti di Stato nell'Ue il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti nel proprio intervento al consiglio Ecofin, secondo quanto riporta il Mef. Giorgetti ha richiamato anche le conclusioni del consiglio europeo sulla "necessità di andare avanti insieme".
Nella riforma del Patto di stabilità dell'Ue "dobbiamo porre attenzione agli investimenti 'strategici' come naturale presupposto per la crescita, come gli investimenti per la transizione ambientale e digitale. Inoltre bisognerebbe incentivare anche investimenti sulla sicurezza e la difesa, viste le nuove sfide comuni, soprattutto in assenza di una capacità fiscale centrale", ha aggiunto il ministro.
"Vogliamo - ha spiegato - che sia valorizzata la responsabilità nazionale non solo in termini formali ma anche sostanziali. Condividiamo il fatto che debba essere considerata la situazione specifica di ogni Paese. Il percorso di rientro deve essere concordato simultaneamente da Stati e commissione".
"Siamo aperti a modifiche del Patto di stabilità e crescita" ma è "indispensabile" che "preveda percorsi comprensibili, credibili e prevedibili per la riduzione dei livelli di deficit e di debito". "Dobbiamo tornare a finanze pubbliche stabili e sostenibili", ha affermato sui social il ministro dell'Economia tedesco Christian Lindner dopo il consiglio Ecofin a Bruxelles. "È nostra responsabilità consegnare finanze pubbliche stabili alle nuove generazioni - sottolinea -. Gli alti livelli di debito anche dopo la pandemia non devono essere un invito a continuare come prima".
Al momento nel confronto tra gli Stati Ue sulla riforma del Patto di stabilità e crescita Ue "molto della discussione riguarda il fatto di avere maggiori titolarità e dei percorsi aggiustamento di bilancio più specifici per Paese" e "anche come garantire un pari trattamento dei paesi membri, come garantire trasparenza e prevedibilità". "Le discussioni stanno diventando più tecniche ciò ha mostrato che stiamo restringendo il campo di discussione. Secondo noi c'è un accordo ampio per quanto riguarda il modo per procedere". Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis incontrando la stampa al termine del consiglio Ecofin a Bruxelles.
Tra gli Stati dell'Ue, secondo la ministra svedese dell'Economia Elisabeth Svantesson, interpellata sulla possibilità di trovare effettivamente un'intesa politica per la riforma per fine marzo, "tutti vogliono accelerare i tempi, è vero che potranno esserci delle difficoltà" ma "noi faremo di tutto per procedere velocemente". Per un'intesa "vediamo delle opportunità anche se chiaramente vediamo anche le difficoltà".
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