BRUXELLES - Il nascente governo italiano "farà cambiare gli equilibri in tutta Europa e sarà capace di mediare con Orban" per riportare serenità al Consiglio Ue: ne è sicuro il capogruppo di Identità e Democrazia (ID), ed eurodeputato della Lega, Marco Zanni. Parlando all'ANSA il leader leghista ha sottolineato inoltre come "abbia poco senso che il centrodestra italiano sia diviso in tre gruppi all'Eurocamera, divisione che incide sulla potenza d fuoco delle forze conservatrici".
Secondo Zanni infatti il voto italiano ha accelerato "un processo in corso già da un pezzo che ha portato il Ppe a notare che l'ago della bilancia della maggioranza Ursula era spostato sempre più a sinistra". Il punto culminante di questo processo di riposizionamento si è avuto, stando al capogruppo di ID, "con la configurazione di una nuova maggioranza per l'elezione del presidente dell'Eurocamera", la maltese Roberta Metsola. La nuova 'maggioranza Metsola' che vede le destre unite è infatti "molto più solida e funzionante dell'ormai usurata maggioranza Ursula", ha spiegato l'eurodeputato del Carroccio.
Rimangono però "molti ostacoli e pregiudizi" che si frappongono all'unità ma "un altro passo importante per la riorganizzazione della compagine di destra all'Eurocamera è stata l'elezione di Manfred Weber alla doppia carica di leader del gruppo al Pe e presidente del Ppe" una candidatura che "torna a guardare al cuore industriale del continente", ha proseguito Zanni. Una destra coesa può anche per riportare la pace in seno a Consiglio Ue, ha spiegato il leghista, sottolineando come "il governo nascente certamente cercherà un dialogo con Orban per rimediare al danno di aver alienato un governo democraticamente eletto politicizzando un tema come lo Stato di diritto". La deriva verso Est di Budapest dunque è facilmente arginabile, secondo Zanni.
"Se si trova un accomodamento giusto sul tema dei fondi non avremo problemi a proseguire con l'Ungheria la politica di supporto all'Ucraina e credo che il nuovo governo fungerà da mediatore affinché l'Ungheria rimanga ancorata all'Europa". Una mediazione urgente perché il conflitto prosegue e la situazione si fa sempre più grave e "occorrono scelte immediate". Sul fronte energetico infatti "è vero che abbiamo raggiunto il livello di riserve previsto ma i flussi ora sono quasi del tutto interrotti, non sappiamo come faremo quando finiranno gli stock energetici" ha sottolineato Zanni.