BRUXELLES - Nessuna interferenza politica, nessuno spionaggio, finanziamenti stabili: la Commissione Ue ha lanciato oggi il suo Media Freedom Act, un nuovo insieme di regole per proteggere il pluralismo e l'indipendenza dei media in Europa. La proposta di regolamento prevede salvaguardie contro l'ingerenza politica nelle decisioni editoriali e contro la sorveglianza. Stabilisce requisiti Ue di trasparenza su proprietà e azionisti dei media e sull'allocazione della pubblicità statale. Vietato l'uso di spyware come Pegasus sui giornalisti da parte delle autorità dei Paesi membri. Previste anche misure per regolare le fusioni di mercato.
"L'European Media Freedom Act", scrive la Commissione europea nel suo disegno di legge, "garantirà che i media, pubblici e privati, possano operare più facilmente a livello transfrontaliero nel mercato interno dell'Ue, senza indebite pressioni e tenendo conto della trasformazione digitale dello spazio dei media". In fatto di tutela dell'indipendenza editoriale, il regolamento richiederà agli Stati membri di rispettare l'effettiva libertà editoriale dei media e di migliorare la protezione delle fonti giornalistiche. Le organizzazioni dei media dovranno mettere pubblicamente nero su bianco le informazioni relative a proprietari (diretti o indiretti) e azionisti. Allo stesso modo, vengono stabiliti nuovi requisiti per l'assegnazione della pubblicità statale ai media, in modo che sia trasparente e non discriminatoria. Il Media Freedom Act include forti garanzie contro l'uso di spyware contro i media, i giornalisti e le loro famiglie. Centrali anche i finanziamenti e le nomine dei media di servizio pubblico.
I finanziamenti, sottolinea l'esecutivo Ue, "dovrebbero essere adeguati e stabili, al fine di garantire l'indipendenza editoriale", mentre "il capo e il consiglio di amministrazione dovranno essere nominati in modo trasparente, aperto e non discriminatorio". Compito del servizio pubblico è fornire "una pluralità di informazioni e opinioni, in modo imparziale, conformemente alla loro missione". La legge rafforzerà inoltre la trasparenza e l'obiettività dei sistemi di misurazione dell'audience, che hanno un impatto sui ricavi pubblicitari dei media, in particolare online. In linea con la nuova regolamentazione Ue sui contenuti digitali (Digital Services Act (Dsa)), il nuovo insieme di norme include garanzie contro la rimozione ingiustificata di contenuti multimediali prodotti secondo standard professionali. Nei casi che non comportano rischi sistemici come la disinformazione, le piattaforme tech molto grandi come Facebook che intendono rimuovere determinati contenuti multimediali legali ritenuti contrari alle proprie politiche dovranno i media sui motivi prima che di agire. Eventuali reclami presentati dovranno essere trattati in via prioritaria da tali piattaforme.
Il Media Freedom Act richiede agli Stati membri di valutare l'impatto delle fusioni di mercato sul pluralismo dei media e sull'indipendenza editoriale. Richiede inoltre che qualsiasi misura legislativa, regolamentare o amministrativa adottata da un Paese membro che possa incidere sui media sia debitamente giustificata e proporzionata. Nuovi diritti anche per gli utenti: la proposta di regolamento prevede che possano personalizzare l'offerta multimediale su dispositivi e interfacce, come le smart tv. La proposta è accompagnata da una raccomandazione che stabilisce una serie di pratiche volontari che le società di media dovrebbero prendere in considerazione per promuovere l'indipendenza editoriale e una maggiore titolarità della trasparenza, come conferire maggiore potere ai giornalisti per la creazione indipendente di contenuti editoriali.
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