BRUXELLES - Passare a una nuova fase dei controlli antifrode sui fondi Pac, usando le nuove tecnologie soprattutto per individuare casi di accaparramento di terreni per ottenere aiuti diretti. Come quello scoperto qualche anno fa in Italia da Guardia di Finanza, Agea e Olaf, con l'intestazione indebita di terreni demaniali e sequestrati alla criminalità. E' la raccomandazione rivolta a Commissione europea e Stati dalla Corte dei Conti Ue, che ha svolto audit in Italia, Francia e Slovacchia. Secondo i revisori l'impatto finanziario delle frodi Pac in Europa (0,09%) è sottovalutato e potrebbe arrivare al 2%. Nonostante la percentuale comunque bassa, la Corte dei Conti invita le istituzioni a tenere alta la guardia.
L'Italia, indica la relazione, è uno dei Paesi più avanzati nell'Ue nell'utilizzo anti-truffa delle tecnologie digitali. E' tra i partecipanti più attivi di Arachne, il sistema Ue in grado di svolgere controlli incrociati sui beneficiari e progetti, individuando quelli a rischio di frode. Un'altra iniziativa segnalata nel documento è quella targata Agea-Ministero dell'Interno, in cui data mining e a dati satellitari sono usati contro l'attività illegale. Infine, la Corte dei Conti riconosce il lavoro delle autorità italiane per integrare il sistema di gestione e controllo degli aiuti con meccanismi per segnalare parcelle confiscate o soggette a procedimento giudiziario.