Sabato 23 Novembre 2024

Agli stati membri un anno in più per spendere fondi per rifugiati

Agli stati membri un anno in più per spendere fondi per rifugiati

BRUXELLES - "Oltre alla solidarietà e all'unità servono finanziamenti non solo per l'accoglienza ma anche per l'istruzione, i posti di lavoro, gli alloggi, per l'integrazione nelle nostre società". Lo ha dichiarato la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, nel suo intervento in plenaria al Parlamento europeo sulla crisi dei rifugiati ucraini: "Oggi proponiamo di dare più flessibilità agli Stati membri affinché possano utilizzare 420 milioni di euro per il fondo per gli affari interni, fondi non spesi del Qfp precedente - ha spiegato Johansson - Questo consentirebbe agli Stati membri di avere un anno supplementare per spendere i fondi stanziati e ci sarebbe flessibilità anche nella modifica delle priorità in modo che gli Stati membri possano stanziare più fondi per l'integrazione, per il sostegno a coloro che scappano dalla guerra dall'Ucraina. Allo stesso modo libereremo dei fondi del fondo di coesione, del fondo europeo per lo sviluppo regionale e del fondo europeo di sociale". "Proporremo oggi inoltre di apportare delle modifiche alle regole di finanziamento per il fondo per l'asilo immigrazione per l'attuale Qfp - ha concluso - in modo che i donatori e le fondazioni degli Stati membri possano fornire finanziamenti supplementari per la gestione dell'asilo e della migrazione".

Il commissario europeo per la promozione dello stile di vita europeo e vice presidente Margaritis Schinas ha fatto poi il punto in conferenza stampa a Strasburgo sulle diverse misure finanziarie Ue destinate a far fronte alla crisi dei rifugiati ucraini. "Ci sono 500 milioni di euro dal bilancio Ue che vengono stanziati per le conseguenze umanitarie della guerra all'interno dell'Ucraina e al di fuori dell'Ucraina - ha spiegato -. Oggi proponiamo poi di prorogare il periodo di applicazione dello strumento Affari Interni secondo il quadro finanziario pluriennale (Qfp) precedente e quindi saranno disponibili immediatamente 420 milioni per gestire questi flussi migratori, oltre al nuovo finanziamento. Quindi stiamo liberando questa somma che altrimenti non sarebbe stata disponibile e prolunghiamo questa voce di bilancio anche per il periodo di programmazione attuale".

"Poi abbiamo la flessibilità delle nostre politiche di coesione con i fondi precedenti del FP per avere un tasso di cofinanziamento eccezionale del 100% oltre ai 10 milioni di euro di ReactUe già disponibili nel 2022 - ha aggiunto - quindi tutte le spese sostenute per gestire la situazione attuale alle frontiere esterne saranno rimborsabili al 100%". "Il pacchetto che abbiamo presentato oggi" include la decisione appunto di prolungare l'utilizzo dei fondi non utilizzati nel QFP precedente ma anche per i fondi di coesione e sociale - ha sottolineato Schinas -. Ciò richiede l'approvazione del legislatore prima che tutto ciò possa entrare in vigore. Se sarà necessario fare di più lo faremo".

Il meccanismo di protezione temporanea per i rifugiati ucraini deciso dall'Ue varrà "per tutti i cittadini ucraini e loro famiglie, per tutti i rifugiati riconosciuti in Ucraina e per tutti i cittadini di paesi terzi che hanno un permesso di residenza di lunga durata in ucraina. Non varrà per studenti o residenti di breve termine" ha chiarito Johansson, in una conferenza stampa sulle misure per i rifugiati ucraini. Rispetto ai diversi criteri di accoglienza di alcuni stati membri, "i cittadini dei paesi terzi che sono stati per molto tempo in Ucraina dovranno essere protetti dalla direttiva oppure dalla protezione nazionale, poi oltre alla protezione temporanea potranno chiedere asilo se lo desiderano, in aggiunta alla protezione temporanea". "La direttiva di protezione temporanea esiste da più di 20 anni e non è mai stata utilizzata, perché gli stati membri non sono stati in grado di mettersi d'accordo. Ora siamo siamo riusciti per la prima volta all'unanimità al consiglio" a trovare un'intesa, ha sottolineato la commissaria. "Sono così fiera di come gli stati membri siano riusciti ad adottare una decisione necessaria".

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