STRASBURGO - Dopo mesi di annunci le prime proposte della Conferenza sul Futuro dell'Europa arrivano all'esame dei legislatori. Novanta raccomandazioni, emerse dai lavori di due dei quattro panel dei cittadini, uno dedicato a democrazia e stato di diritto e l'altro incentrato su cambiamento climatico, ambiente e salute, sono state presentate alla plenaria della conferenza, una platea di cittadini, eurodeputati, deputati nazionali, rappresentanti dei governi e della Commissione, riuniti in una composizione inedita nella storia delle istituzioni europee.
Tra le proposte modifiche pratiche come quella per una gestione più coordinata della sanità, una proposta che trova d'accordo anche il vicepresidente della Commissione Ue, Maros Sefcovic che parlando all'aula ha sottolineato come "il gigantesco appalto pubblico per i vaccini contro il covid e quello in corso per i farmaci monoclonali siano esempi di quanto è possibile fare insieme".
Dai cittadini arrivano anche raccomandazioni più radicali come il cambio di nome alle istituzioni europee, sostituendo ad esempio Consiglio Ue con Senato europeo nonché il superamento del principio di unanimità per le sue delibere. Modifiche che implicherebbero una difficile revisione dei trattati europei su cui però la Commissione apre un'inaspettato spiraglio. "Non abbiamo mai detto che la revisione dei trattati sia impossibile", spiega il Commissario Ue alla trasparenza Vera Jourova presente alla conferenza "se le conclusioni della conferenza lo chiederanno dovremo trovare risposte adeguate".
Critiche da destra invece sui criteri di selezione dei cittadini che compongono i panel ritenuti troppo filo europeisti. "Credo che la vera democrazia e la vera rappresentatività risieda nelle democrazie nazionali", spiega l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Carlo Fidanza. Netta la risposta dell'Eurodeputato del Pd Brando Benifei. "Le stesse forze che chiedono di ascoltare i cittadini ora invece hanno paura dell'ambizione espressa nelle loro raccomandazioni".
Una volta giunte anche le proposte degli altri due panel, attese per la plenaria di marzo, l'assemblea inizierà il lavoro sul documento finale che verrà presentato entro il 9 maggio a Parlamento, Consiglio e Commissione Ue. La palla passerà allora alle istituzioni Ue che dovranno dimostrare che i cittadini non hanno lavorato invano.
GUARDA IL VIDEORACCONTO