BRUXELLES - Fare più pressione sugli Stati membri affinché abbassino l'Iva sui prodotti sanitari femminili: questa la conclusione raggiunta all'unanimità dalla commissione petizioni del Parlamento europeo in seguito alle petizioni presentate dalle italiane Eleonora Stancato e Arianna Campagnuolo sull'abolizione dell'Iva al 22% sugli assorbenti e i prodotti sanitari femminili.
"Alla luce delle considerazione fatte la commissione si riserva scrivere alla presidenza di turno slovena del Consiglio Ue indicando la richiesta di impegnarsi affinché si possa raggiungere l'accordo su un'aliquota ridotta comune su questi prodotti", ha spiegato la presidente della commissione, l'eurodeputata spagnola Dolors Montserrat.
Durante il dibattito, Klara Kronsteiner, funzionaria della direzione generale per la fiscalità della Commissione europea, ha spiegato che "la direttiva sull'Iva elaborata dalla Commissione Ue comprende un tasso standard per l'Iva negli Stati membri, che non può essere inferiore al 15%, ma anche la possibilità di un tasso ridotto speciale che può scendere fino al 5%. Ciò significa che stando alle norme Ue gli Stati membri possono ridurre in certi casi l'Iva".
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