BRUXELLES - Gli Stati Membri hanno raddoppiato la spesa dei fondi strutturali e di investimento (Esif) messi a disposizione dall'Ue, che passa così dal 28% della dotazione totale nel 2018 al 56%. Lo evidenzia una relazione diffusa oggi dalla Commissione europea, secondo cui anche l'Italia ha aumentato la spesa dal 35% a fine 2019 al 51% a fine 2020.
Un uso maggiore dei fondi mostra che, nonostante la pandemia, è cresciuto il sostegno agli investimenti nelle regioni europee. L'aumento della spesa sarebbe in parte dovuto alla flessibilità introdotta proprio con le due iniziative, denominate Crii e Crii+, messe in campo dall'Ue per far fronte alla crisi economica e sanitaria.
"La politica di coesione sta dando i suoi frutti. I numeri parlano chiaro: l'aumento della spesa è una testimonianza della solidarietà dell'Ue", ha dichiarato la commissaria Ue per la Coesione, Elisa Ferreira.
Grazie a queste misure, più di 22 miliardi di euro sono stati usati per sostenere il settore sanitario, le Pmi, l'occupazione e le fasce di popolazione vulnerabili. In totale, gli investimenti legati agli Esif rappresentano 463 miliardi di euro nel periodo 2014-2020 e hanno inoltre mobilitato un investimento totale di 644 miliardi di euro.
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