ROMA - Il tasso di occupazione con la pandemia nel 2020 cala in tutta Europa ma in Italia cala di più della media, soprattutto per le donne, nonostante il massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali. E' quanto emerge dai dati di Eurostat secondo i quali in Italia il tasso di occupazione è sceso dal 59% del 2019 al 58,1% a fronte di un calo in Ue dal 68,5% al 67,7%. L'Italia ha il dato peggiore dopo la Grecia. Per le donne il calo è più ampio, dal 50,1% al 49% (-1,1 punti) a fronte della diminuzione dal 63,1% al 62,5% della media Ue (-0,6 punti). In media il tasso di occupazione femminile italiano è di 13,5 punti sotto la Ue.
Tra le donne tra i 15 e i 64 anno quindi nel 2020 risultava al lavoro meno di una su due, il dato peggiore dopo la Grecia (al 47,5%) ma soprattutto lontanissimo da quello della Germania che secondo i dati provvisori addirittura migliora la percentuale al 73,2%. Per gli uomini in Italia il tasso di occupazione cala in maniera meno evidente (dal 68% al 67,2%) fissandosi a 5,7 punti in meno rispetto alla media Ue (72,9%).
Questi dati tengono conto del fatto che si sono persi posti di lavoro soprattutto nei servizi e nel lavoro a termine, settori con una più ampia presenza femminile. Nel complesso in Italia in media 2020 tra i 15 e i 64 anni risultavano occupati 22.223.000 persone con un calo di 464.000 unità rispetto al 2019. Nello stesso periodo la Francia ha perso 248.000 posti scendendo a 26,56 milioni di occupati. La Germania ha perso 626,000 occupati ma con oltre 40 milioni di persone al lavoro.
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