BRUXELLES - Il certificato Covid proposto dalla Commissione Ue per rilanciare i viaggi in Europa è "un passo nella giusta direzione", ma non dovrebbe essere considerato una panacea. Così i leader locali, riuniti online per la plenaria del Comitato Ue delle Regioni (CdR) durante un dibattito con la commissaria Ue per la Salute, Stella Kyriakides. La mancata apertura delle frontiere entro l'estate avrebbe "un impatto catastrofico" sulle economie regionali, hanno sottolineato i rappresentanti degli enti territoriali europei, che torneranno a discutere del certificato proposto da Bruxelles nella prossima riunione della commissione per le risorse naturali (Nat) del Comitato, il 22 marzo.
Secondo Kyriakides, "le autorità locali e regionali possono svolgere un ruolo chiave" contro le paure legate ai vaccini che possono circolare tra la popolazione. Regioni e città hanno offerto il proprio sostegno per contrastare la sfiducia nei confronti dei vaccini e accelerare le somministrazioni, partecipando all'iniziativa 'Unione della salute' in maniera attiva. "Solo insieme possiamo fare meglio e più velocemente", ha detto il presidente del CdR, Apostolos Tzitzikostas.