BRUXELLES – In prima linea a curare i malati di Covid in tutta Europa ci sono soprattutto donne. Secondo i dati pubblicati da Eurostat, dei 14,3 milioni di lavoratori impiegati nel settore sanitario in Europa nel secondo trimestre del 2020, le donne sono il 78%, gli uomini il 22%.
Nei Paesi del Nord Europa la percentuale è ancora maggiore: le dottoresse e infermiere sono circa il 90% nei tre Paesi Baltici, e superano l’80% in Repubblica Ceca, Danimarca, Romania, Finlandia, Polonia, Olanda e Slovacchia. Sotto la media Ue ma sempre molto elevata la percentuale di donne nel settore sanitario a Malta, Cipro e in Italia (circa il 70%), ultima la Grecia dove sono circa il 60%.
A livello regionale, la percentuale più alta d’Italia si registra nella Provincia autonoma di Trento, dove le donne superano l’82% del personale medico. Dopo Trento, la Valle d’Aosta, la Provincia autonoma di Bolzano (entrambe al 79%), il Friuli-Venezia Giulia, Marche e Umbria (tutte al 78%). All’estremo opposto, ci sono Basilicata (54), Campania (56) e Sicilia (59).
Le quote rosa più alte si registrano nel nord-est della Bulgaria (93%) e le più basse in Macedonia centrale (51%). Nelle regioni settentrionali dell’Ue, in particolare in Svezia, Danimarca, Finlandia e Paesi Bassi, quasi tre donne su 10 hanno un lavoro come personale medico.
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